Morte di Samuele De Paoli: «Ucciso per questioni di droga»

Il sopralluogo sul luogo dell'omicidio
Secondo l’avvocato Marilena Mecchi che rappresenta i familiari...

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Secondo l’avvocato Marilena Mecchi che rappresenta i familiari di Samuele De Paoli il giovane calciatore non è stato aggredito a Sant’Andrea delle Fratte: «È arrivato lì nudo e già agonizzante sul sedile posteriore della Fiat Panda». Il legale di parte civile è convinto che quello avvenuto la sera del 27 aprile 2021 sia stato un omicidio «portato avanti in maniera lucida e calcolata» attraverso «modalità tecniche di soffocamento ben conosciute» dalla transessuale brasiliana Hudson Pinheiro Reis Duarte, «soggetto violento e aggressivo che già in passato aveva tentato di strangolare un cliente». Neppure il movente sessuale convince l’avvocatessa romana: secondo lei sullo sfondo del delitto c’è la «droga» e «non si può escludere che Samuele sia venuto a conoscenza o abbia visto qualcosa che non doveva vedere e si sia inscenata la presunta colluttazione per mascherare altre situazioni». Attraverso una memoria di 14 pagine la penalista mette tutto in discussione, compreso il coinvolgimento di altre persone, ipotesi mai confermata né dal pm che ha svolto le indagini né dalla Procura generale che ha avocato a sé il fascicolo incriminando la transessuale Patrizia, 45 anni, per omicidio preterintenzionale. Mercoledì 15 marzo comincia a Perugia il processo con rito abbreviato a Pinheiro. «Questa difesa ritiene che il giudice debba disporre ulteriori indagini sull’omicidio di Samuele - scrive Mecchi - essendoci allo stato troppi punti non chiariti e contraddittori tra loro, ed indizi importanti che fanno ritenere il coinvolgimento di ulteriori persone al momento dell’omicidio del ragazzo o, quantomeno, l’esistenza di moventi diversi da quello sessuale, come fino a oggi propugnato, movente che si ipotizza da parte di questa difesa legato allo spaccio di droga posto in essere dal Pinheiro non solo presso la sua abitazione (come dalla stessa dichiarato in sede di interrogatorio) ma anche nella zona dove lo stesso è solito stazionare e cioà in via Sandro Penna». Prosegue l’atto: «Secondo la ricostruzione ufficiale si ritiene che il ragazzo fosse dedito a frequentazione di transessuali ma Samuele frequentava invece ragazze come tutti i suoi coetanei, aveva trovato un lavoro e conduceva una vita normalissima con la sua famiglia». E ancora: «L’imputato ha affermato che la colluttazione è avvenuta fuori della macchina (parti anteriori, sedile posteriore, volante) a meno di voler ritenere (come è convinta questa difesa) che il corpo di Samuele sia stato invece trasportato sul sedile posteriore già agonizzante».

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Il Messaggero