Minoranza in Regione: «Vaccinare prima i più deboli e i loro familiari»

Tommaso Bori
PERUGIA - «Prima i più deboli e i loro familiari». Il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale, Tommaso Bori, con una mozione sottoscritta...

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PERUGIA - «Prima i più deboli e i loro familiari». Il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale, Tommaso Bori, con una mozione sottoscritta anche dai consiglieri Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli e Donatella Porzi (Pd), Thomas De Luca (M5s), Andrea Fora (Patto Civico) e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto), mira ad impegnare la Giunta regionale ad «anticipare quanto prima la vaccinazione anti-Sars-Cov-2/Covid-19 a tutte quelle persone estremamente vulnerabili che, indipendentemente dall'età, presentano un quadro di fragilità che le rende maggiormente bisognose di attenzione e tutele rispetto al rischio di contagio, insieme ai loro caregiver e familiari». Una proposta dello stesso tenore era stata sollecitata nelle scorse settimana dalla vicepresidente dell'Aula Paola Fioroni (Lega).


«Si tratta di un'iniziativa molto attesa che dobbiamo rendere operativa da subito - spiega Bori, in una nota - resa possibile anche in virtù dall'aggiornamento delle categorie e delle priorità sui target vaccinali elaborate a livello ministeriale. Parliamo di disabili, così come di malati con patologie croniche o pregresse, compresi i malati oncologici o coloro che hanno situazioni critiche dimostrabili come nel caso di malattie respiratorie, cardiocircolatorie, epatiche e cerebrovascolari, ma anche di diabete, fibrosi cistica, Hiv, insufficienza renale, ipertensione arteriosa, immunodeficienze, trapiantati e gravi obesità. Insieme a loro va data priorità ai caregiver e ai familiari».
Nel documento firmato dai consiglieri della minoranza viene sottolineato che «la stessa attenzione andrebbe riservata prioritariamente anche a quanti si prendono cura loro, ovvero i familiari e gli assistenti (caregiver), valutando, per questi, anche la possibilità di utilizzo del vaccino AstraZeneca». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero