PERUGIA -L’Umbria guarda alla Lombardia per l’obbligo di indossare mascherine e guanti quando si esce da casa e lo fa per mano dei sindaci. Il sindaco di Gualdo...
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CHI NO E LA FASE 2 Si smarca Spoleto. Un’ordinanza che imponga l’obbligo di indossare le mascherine? Il sindaco di Spoleto Umberto De Augustinis, che finora si è sempre attenuto alle restrizioni governative senza aggiungerne alcuna “per ordinanza sindacale” (nonostante i pressing della Lega), sembra convinto: «Non credo che provvedimenti del genere siano necessari a Spoleto. Sono orientato a non predisporre nulla di simile, a meno che non ci sia un input sanitario. Solo la direzione sanitaria può darci un’indicazione del genere, non può essere una scelta politica. La situazione dell’Umbria è del resto diversa da quella Lombardia e quella di Spoleto ancor più contenuta». Sulla linea spoletina sia il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati (che attende le mosse della Regione) che quello di Bastia Umbra, Paola Lungarotti che non ha in previsione alcuna ordinanza; mentre ad Assisi Stefania Proietti ci sta pensando e intanto invita tutti a usare guanti, mascherine o sciarpe quando si esce di casa. Assisi attende anche le mosse della Regione. Da palazzo Donini, a proposito, filtra l’intenzione di muoversi solo una volta aperta la fase 2, sempre nel quadro delle indicazioni del Governo. Intanto c’è l’ordinanza che permette ai supermercati e altri negozi aperti di vendere prodotti di cartolerie, per ufficio e giocattoli . Nel provvedimento, si raccomanda che i negozi che vendono generi alimentari e beni di prima necessità consentano di dare la precedenza a chi è impegnato nell’emergenza: medici, infermieri, Oss (gli operatori socio sanitari), membri della Prociv, soccorritori e volontari muniti di tesserino di riconoscimento.
SOLO PER LA SPESA I sindaci di Città di Castello e San Giustino Luciano Bacchetta e Paolo Fratini, invece, nei giorni scorsi avevano firmato hanno firmato una ordinanza che obbliga si reca negli uffici pubblici, in banca, alla posta, oppure a fare la spesa, in farmacia e anche dai benzinai a indossare guanti e mascherine. Ieri il sindaco di Todi, Antonio Ruggiano, ha chiuso i 17 cimiteri fino a Pasqua.
PRIMO OSPITE A VILLA MUZI La struttura regionale Villa Muzi, messa a disposizione della Curia Vescovile di Città di Castello, ha preso in carico la prima paziente positiva al Covid-19 clinicamente guarita da polmonite bilaterale. La paziente, che era ricoverata all’ospedale cittadino, è stata accolta dagli operatori sociosanitari della Ati-Asad La Rondine e riceverà assistenza per monitoraggi e terapie fino alla completa negativizzazione degli specifici test microbiologici.
I COSTI DELL’EMERGENZA Fino a oggi, ventilatori esclusi, il conto dell’Umbria in quota Dipartimento di Protezione Civile, guarda non da lontano i 2 milioni di euro. Ieri nelle tradizionale videoconferenza con la Protezione Civile anche l’Umbria ha fatto capire, da quello che trapela, al commissario per l’emergenza Domenico Arcuri che non tocca alla Regioni intervenire con il proprio bilancio. Nel conto spese dell’Umbria ci sono, tra l’altro, mascherine, guanti, calzari, occhiali, camici e tutti i Dpi arrivati direttamente via Dipartimento o acquistati dall’Umbria con il visto degli uomini di Borrelli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero