PERUGIA - A farla innamorare del basso è stato il famoso riff di Wanna be startin' something e non è escluso che in futuro un frammento di "Jacko"...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ad aprire la serata, i fratelli del'Hypnotic Brass Ensemble, ben otto sul palco tra fiati, voce e percussioni. Una bass band moderna e dinamica il cui spirito spazia da Crusaders a Snoop Dogg, tra passaggi melodici e attacchi hip hop. In abito scuro ed eleganti nel backstage, scatenati e meno formali sul palco. Il "basso tuba" addirittura a torso nudo. Il loro è un inno al movimento che in pochi impavidi assecondano, rispondendo al loro invito a ballare sotto il palco. "Uj how do you feel?".
Un'altra serata in ottima salute per il festival, chiusa dalla rassicurante voce di Mario Biondi, presentato da Nick the Nightfly che ne ha ricordato le tante esibizioni a Uj, con la Duke Orchestra e Pino Daniele, Al Jarreau e Incognito. Biondi inizia ricordando "lo sgabello di Quincy". "Mentre lui dirigeva qui, eravamo in Danimarca, quello era un concerto almeno da vedere". Poi la musica. L'inizio è con la sanremese Rivederti che dal vivo e a Umbria jazz fa tutto un altro effetto. "È sempre una grande emozione, ho grande rispetto per voi e per questo festival". Dopo il terzo brano entrano i Quintorigo con cui interpreta anche All I want is you, brano scritto proprio da Dee Dee Bridgewater. "Anche lei è stata su questo palco una settimana fa: è stata una bella reunion. Questo pubblico ascolta la musica più bella del mondo e ascolta anche me!". Il tempo di Love is a temple che arriva il saluto al terzetto d'archi rock. "Questo è l'inizio di un incontro con i Quintorigo, ma non finisce qui: dobbiamo vederci molto presto, ma ancora non diciamo niente". C'è spazio per molti dei brani del suo ultimo lavoro Brasil, infatti ecco Rio de Janeiro blues e a seguire, un salto indietro fino ad Handful of soul. Il tono sale ancora quando arriva uno dei cavalli di battaglia del cantante siciliano, quella Slowdown di Boz Scaggs riproposta in chiave più funk rispetto alla versione con gli Incognito. E con un super Marco Scipione, diviso tra sax, flauto traverso e cori.
È il normale viatico al finale che porta inevitabilmente a This what you are, introdotta da un assolo del bassista Federico Malaman e chiusa col pubblico a ballare e a cantare. "Sha-la-la-la-la-la-la". Poi il bis, con una neanche tanto velata polemica con le radio italiane. "A volte sembrano scordarsi mentre la BBC ci passa: non è il caso della radio di Nick (the Nightfly, ndr) ma le altre sono più str... Il prologo ai titoli di coda che scorrono sul "radio-bistrattato" singolo Devotion. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero