Mani addosso alla nipote di soli 7 anni: zio a processo per violenza sessuale

Il tribunale di Perugia
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PERUGIA - Anna (nome di fantasia) ha sette anni. È in casa con lo zio. Un parente, una figura familiare. Si fida, è abituata a stare con lui. Ma lui, secondo le accuse dei genitori della bimba, vuole altro da lei. Non l'affetto da nipote, ma qualcosa di sporco e orribile. È così, che in base alla denuncia arrivata a processo, avrebbe iniziato a toccarla nelle parti intime, approfittando della giovanissima età e del loro rapporto. Per questi motivi, per un uomo di 56 anni di origini ecuadoregne, è iniziato il processo in cui deve rispondere del reato di violenza sessuale. Assistito dall'avvocato Cristina Zinci, infatti, il 56enne deve difendersi dall'accusa di «avere, mediante abuso della propria autorità – si legge nel capo di imputazione – connessa allo stato di zio della persona offesa, minore degli anni quattordici, pertanto approfittando dello stato di soggezione psicologica della stessa, costretto (la vittima) a subire atti sessuali consistiti nell'infilare, in più occasioni, le mani all'interno delle mutandine e nel toccarla». I fatti sono relativi a cinque anni fa e la bambina, oggi dodicenne, chissà come avrà superato il trauma di quella fiducia mal riposta. I genitori sono rappresentati dall'avvocato Lorella Mercanti e sono pronti a difendere la figlia con le unghie e con i denti. Anche contro lo zio. Si torna in aula il prossimo 15 novembre.

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Il Messaggero