Persa l'ultima battaglia, addio a Luigi Bencivenga

Luigi Bencivenga
TERNI Appena migliorava, subito tornava a parlare di politica e sindacato. Di progetti da realizzare, di associazioni, di elezioni. La voglia di rientrare era per lui la migliore...

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TERNI Appena migliorava, subito tornava a parlare di politica e sindacato. Di progetti da realizzare, di associazioni, di elezioni. La voglia di rientrare era per lui la migliore cura che potesse seguire. L’entusiasmo andava di pari passo con i risultati delle analisi che leggeva attentamente, considerando che oltre alla politica e al sindacato era anche appassionato di medicina. Passione trasmessa alla figlia Sara (l’altro figlio si chiama Simone), medico al Santa Maria, e condivisa con il fratello dottore Maurizio (Stefano e Maria Cristina gli altri fratelli). Entusiasmo che in occasione del lockdown era scemato fino a raggiungere la triste considerazione di non farcela a superare la malattia che lo aveva colpito all’improvviso da più di un anno. «Ormai mi devo rassegnare», disse poche settimane fa. Inutile ogni tentativo di conforto. «Il mio destino è segnato», la lucidità con cui fece capire la drammatica situazione che stava vivendo. 

E ci voleva una malattia tosta per piegare uno come lui. Che di battaglie ne ha fatte molte. Sindacali e politiche. La Fismic è stata una sua creatura. Fondatore e segretario di un sindacato nato da una costola della Cisl, di cui Bencivenga faceva parte. Un rapporto, quello con la Fismic, che però si è interrotto in maniera burrascosa. 

Ma il Benci, come lo chiamavano gli amici, non si arrese nemmeno quella volta, tanto che proseguì l’attività sindacale. Ultimamente era consulente della Sicel, il sindacato dei metalmeccanici della Confail Umbria. Originario di Caserta, era nato nel piccolo comune di Caizzo nel 1950, Bencivenga tra le battaglie che ha dovuto affrontare anche quella della morte di una sorella gemella. Consigliere comunale nel secondo Raffaelli, poi assessore e di nuovo consigliere comunale con Di Girolamo sindaco. Per quindici anni Bencivenga ha vissuto la politica di Palazzo Spada con fare meticoloso. Con quel piglio del controllo qualità che seguiva nella sua attività all’Ast, dove ha lavorato una vita prima di andare in pensione. Da sempre legato alla scuola politica della Dc, Bencivenga nei panni di assessore, nella prima Giunta Di Girolamo, si è dovuto caricare le polemiche legate alle multe dell’autovelox. Coinvolto anche lui nell’inchiesta Spada, era pronto all’ennesima battaglia per difendersi. Ma la malattia lo ha sconfitto prima. Luigi Bencivenga è morto ieri a casa. I funerali domani alle 15 nella chiesa di San Matteo a Campitello. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero