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Umbria On Stage presenta “Rikordami”, produzione umbra interamente dedicata alla Giornata della Memoria.
Appuntamenti il 27 gennaio a Lugnano in Teverina (Teatro Spazio Fabbrica) e il 31 gennaio a Foligno (Auditorium San Domenico).
Gli spettacoli, ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, sono anche fruibili in streaming: uno strumento didattico quindi a disposizione degli Istituti scolastici che, non potendo partecipare al live, vogliano fare una riflessione su questo tema. www.youtube.com/channel/UCQ5tvvNA61cqEx418CS_MIQ
Lo spettacolo narra la storia di due fratelli. Un uomo e una donna senza nome giocano, ricordando diversi momenti della loro vita passata. Svaghi quotidiani rubati all'infanzia e di un viaggio, di un ultimo viaggio fatto insieme ai propri genitori e a tantissima altra gente appartenente alla loro cultura, il popolo ebraico.
Man mano che il viaggio procede però, si restringono gli spazi attorno a loro; cambiano paesaggi e la luce si fa sempre più fioca. I buoni e profumati odori spariscono, per far spazio ad un putrido e fetido olezzo. Fino a quando gli umori corporei prevalgono su quelli dei campi, e i mugugni di sofferenza delle persone accanto, vengono interrotti da cani che ringhiano e da brutali comandi in lingua tedesca. È in questo momento, che il viaggio dei due fratelli, prende due strade diverse fino arrivare a far porre loro una domanda: “Quando l'ultimo dei nostri testimoni ebrei avrà cessato di vivere, chi si ricorderà di ricordare?”.
«I testimoni diretti della Shoah stanno, per ovvi motivi anagrafici, scomparendo - dice Antonio Fresa, scrittore ed autore del testo con Massimo Manini e Cristina Caldani- e non potremo più sentire la loro voce per mantenere viva la memoria di quello che è stato. Il loro racconto è legato alla loro vita e alla violenza della storia che hanno dovuto subire. Il nostro farci memoria della memoria è, invece, una scelta etica profonda e sentita per serbare con noi l’idea di un male assoluto che la storia ha saputo produrre; la nostra è una responsabilità profonda verso le loro vite e verso le nostre speranze di un futuro migliore; il nostro è un atto di solidarietà oltre il tempo che ci tiene legati gli uni agli per dirci ancora umani. Da questa visione è nato un testo che è poi divenuto una rappresentazione teatrale: un sommesso monito a fare i conti con il peso di una memoria che ci lega gli uni agli altri. Il testo che ho osato scrivere è il frutto di una lunga riflessione e di uno studio dei fatti che mi ha portato a farmi sempre più domande e ad avere sempre meno risposte. Ogni volta che ho avuto la presunzione di capire, mi sono reso conto che sapevo ben poco e che dovevo ascoltare il racconto di quelli che ci stavano ancora parlando. Adesso il nostro dovere è farci interpreti delle loro parole».
Per info e prenotazione spettacoli: athanoreventi@hotmail.com.
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