Lugnano in Teverina, gli americani finanziano un docu-film sulla necropoli dei bambini

Lugnano in Teverina, gli americani finanziano un docu-film sulla necropoli dei bambini
LUGNANO IN TEVERINA Via alle riprese sulla villa di Poggio Gramignano. Un film documentario finanziato dal professor David Soren, l'archeologo americano...

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LUGNANO IN TEVERINA Via alle riprese sulla villa di Poggio Gramignano. Un film documentario finanziato dal professor David Soren, l'archeologo americano dell'Università dell'Arizona che nel 1988 portò alla luce i tesori del sito per promuovere le importanti scoperte realizzate fino a oggi e per far conoscere in maniera approfondita uno dei più importanti siti archeologici dell'Umbria. «Nel progetto - racconta Roberto Montagnetti, archeologo lugnanese che proprio fra le rovine della villa si innamorò di questa professione e che oggi di quello scavo è site manager - si alternano momenti romanzati ad altri scientifici. Si vedranno alcune ricostruzioni 3D di come doveva essere il sito di Poggio e io stesso farò degli interventi nel mio ruolo di archeologo. Purtroppo per motivi logistici il professor Soren non comparirà nel film ma la sua presenza è comunque tangibile». Per raccontare le vicende di un luogo che grazie al sensazionale ritrovamento di una necropoli di bambini è salito agli onori delle cronache internazionali, da qualche giorno per le vie del centro del paese è al lavoro una troupe. «Si tratta di un lavoro che ha coinvolto una comunità intera - continua Montagnetti - come del resto è sempre stato per tutto quanto ha riguardato "la villa"». Già dalla prima campagna di scavo infatti, quando un giovanissimo professor Soren arrivò in paese dando credito alle lettere in cui Claudio Finistauri della Pro Loco raccontava quanto aveva iniziato a far capolino da sottoterra, tutto il paese si prodigò per ospitare quel gruppo di ricercatori e studiosi provenienti da oltreoceano.

Chi offrì un letto, chi ha cucinato, chi messo attrezzi. «E' una sorta di regalo - precisa Montagnetti - che Soren ha voluto fare ai lugnanesi. Per questo, la maggior parte degli attori e comparse sono del posto». In particolare i bambini. «La trama - racconta Montagnetti - gira intorno a questo gruppo di bambini che viene portato in visita agli scavi di Poggio Gramignano. Proprio qui uno di loro si innamora di questo mondo e da grande diventerà archeologo e racconterà le meraviglie del sito». Una storia ispirata alla sua vicenda personale. A quando anche lui, appena seienne, fu portato dal padre Raniero che lavorava per la Comunità Montana dell'Amerino sul sito dello scavo. Lì, guardando da vicino il lavoro degli archeologi, decise che da grande avrebbe seguito le loro orme. «E' vero - ammette - lo spunto per la sceneggiatura è collegato a questa vicenda personale ma lo sviluppo della storia è tutt'altra cosa». Da programma, il progetto dovrebbe essere presentato a ottobre 2023. «Non sappiamo ancora dove e come sarà distribuito - dice Montagnetti- l'idea è quella di darlo alla Rai, o magari qualche canale tematico. Diciamo che l'intento è principalmente divulgativo». Nel frattempo, gli scavi a Poggio Gramignano sono in una fase di stop. «Al momento lo scavo è interrotto. Stiamo analizzando i dati raccolti nelle campagne di scavo dal 2016 al 2023 che confluiranno poi un una pubblicazione che dovrebbe uscire nel 2024. Dentro ci saranno anche i risultati delle ultime analisi agli isotopi radioattivi che dovrebbero dirci l'etnia dei bambini, le reali cause della morte e l'alimentazione che avevano a quel tempo». Francesca Tomassini

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Il Messaggero