Ludopatia, la Comunità Incontro di Amelia nel progetto pilota di ricerca dell'Università La Sapienza

Ludopatia, la Comunità Incontro di Amelia nel progetto pilota di ricerca dell'Università La Sapienza
L'Università La Sapienza di Roma ha scelto la Comunità Incontro di Amelia per individuare nuovi protocolli nella gestione e nella cura delle ludopatie. In questi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'Università La Sapienza di Roma ha scelto la Comunità Incontro di Amelia per individuare nuovi protocolli nella gestione e nella cura delle ludopatie. In questi giorni la struttura è impegnata a dare il proprio contributo - in termini di partecipazione e di expertise - ad uno dei più importanti progetti di formazione contro il cosiddetto 'disturbo da gioco d'azzardò, promosso dalla Fondazione Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici), in collaborazione con l'ateneo romano. In questa fase il progetto, denominato 'Dostoevskij, è nella fase esplorativa delle problematiche legate al gioco d'azzardo con focus group e questionari che vedono coinvolti anche i ragazzi della Comunità Incontro. Tutti gli ospiti di molino Silla, con la supervisione di un'equipe multidisciplinare, sono stati sottoposti a colloquio psicologico e alla somministrazione di test, finalizzati a valutare alcuni processi cognitivi e di regolazione emotiva del paziente affetto da disturbo da gioco d'azzardo. «La Comunità Incontro di Amelia - spiega una sua nota - è particolarmente onorata di essere parte attiva del progetto e di offrire anche al mondo accademico il proprio contributo in termini di esperienza e testimonianza, con l'auspicio che possa rappresentare un tassello significativo per individuare nuovi e più efficaci protocolli finalizzati alla lotta e alla cura delle dipendenze da gioco d'azzardo»
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero