Lucifero Sos anziani, cadute in casa e sincopi per il caldo. Boom di ricoveri

Anziani cercano di sfuggire dal caldo in un parco di Perugia
PERUGIA Lo dicono anche i numeri che a soffrire di più per l’ondata di caldo e afa sono gli anziani. Una sofferenza per la terza età che, secondo il direttore...

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PERUGIA Lo dicono anche i numeri che a soffrire di più per l’ondata di caldo e afa sono gli anziani. Una sofferenza per la terza età che, secondo il direttore del Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, Paolo Groff, è legata al caldo come concausa. Cioè sono le patologie (soprattutto le malattie cardiovascolari) di cui soffrono gli anziani ad esser peggiorate con le temperature africane di questi giorni.


I numeri, innanzitutto. «In questi giorni gli accessi al Pronto Soccorso-spiega Groff- sono saliti. E una persona su quattro di quelle che assistiamo è un soggetto che ha dai 75 anni in su».
Altri numeri che arrivano dal Santa Maria della Misericordia, dicono che i le richieste di intervento dei medici del Pronto Soccorso sono cresciute con punte di venti al giorno in più, considerando una forchetta di interventi che, in un giorno medio, va da un minimo di 130 a un massimo di 160. E di quei venti interventi in più almeno la metà si trasformano in ricoveri.
«Non dobbiamo intervenire- spiega Groff- per un classico colpo di calore dovuto a esposizioni nelle ore più assolate della giornata. Quelli sono casi molto rari. Oramai anche chi deve lavorare all’aperto sa come comportarsi e come difendersi. Gli anziani, invece, sono quelli che trattiamo di più per sincopi o per cadute in casa che causano fratture, penso al femore io magari la spalla, e possono causare anche qualche trauma cranico». Di quei venti passaggi in più al Pronto Soccorso una parte si risolvono con ricoveri in osservazione breve, ma altri diventano ricoveri con l’intervento di altri reparti, Ortopedia in testa.
«Per gli anziani, in questo periodo caratterizzato dalle ondate di calore-spiega ancora Groff- il caldo è una concausa del peggioramento delle condizioni di salute. Ci troviamo di fronte a persone che hanno malattie croniche che quindi con il caldo peggiorano e hanno bisogno di interventi compensativi per gestire, per esempio, la disidratazione. Uno dei consigli che ci sentiamo di dare è quello di avere un contatto ancor più stretto con il medico di famiglia che è in grado di calibrare le terapie dei malati cronici allo stress legato al caldo. Un contatto, anche da parte dei familiari dell’anziano, con il proprio medico curante permetterà di gestire al meglio questa fase di emergenza. C’è chi autonomamente sospende o cambia un tipo di cura perché pensa che con il caldo possa avere controindicazioni, e questo non va assolutamente fatto. Basti pensare a chi, malato cronico, deve essere curato con i diuretici».
Le cadute sono un problema reale. Per evitare di finire in ospedale, dal Pronto Soccorso arriva un suggerimento molto semplice. Ancora il dottor Groff: «Può succedere che per alzarsi al mattino o magari alzarsi per rispondere al telefono ci si tiri su di scatto. Negli anziani il sistema risponde più lentamente e quindi possono esserci degli sbandamenti che causano le cadute. Quindi al mattino una volta che ci si alza, meglio restare seduti sul letto trenta secondi prima di scendere. Meglio scendere dal letto solo quando ci si sente sicuri. Così come non è opportuno alzarsi in fretta dalla seggiola. In questo modo si possono evitare cadute che rischiano di diventare molto pericolose».

Tra i consigli che arrivano dai medici del Pronto Soccorso anche quelli molto semplici che, però, sono sempre molto utili: vestirsi con abiti realizzati con tessuti naturali e non sintetici e bere più volte in maniera sistematica durante la giornata. Così i rischi che porta il caldo, soprattutto per gli anziani, possono essere ridotti e sconfitti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero