Lotta al terrorismo, in Umbria treni e stazioni osservati speciali

Lotta al terrorismo, in Umbria treni e stazioni osservati speciali
FOLIGNO - Lotta al terrorismo, le stazioni ferroviarie sotto scorta durante le festività da poco chiuse. In prima linea gli agenti della Polizia Ferroviaria della Sezione...

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FOLIGNO - Lotta al terrorismo, le stazioni ferroviarie sotto scorta durante le festività da poco chiuse. In prima linea gli agenti della Polizia Ferroviaria della Sezione di Foligno e dei Posti Polfer di Perugia, Terni, Orvieto. L’azione di prevenzione e repressione dei reati, con particolare attenzione alla prevenzione finalizzata al rischio attentati, vede la Polfer dell’Umbria, coordinata dal Compartimento di Ancona da cui dipendono le giurisdizioni di Marche, Umbria e Abruzzo, aver posto in essere una serie di servizi mirati nel periodo compreso tra il 19 dicembre dell’anno passato e il 6 gennaio scorso, giorno dell’Epifania. Le stazioni ferroviarie, infatti, diventano in questo particolare periodo luogo di partenza e di arrivo per un numero di viaggiatori enormemente superiore all’ordinario. L’azione monitoraggio, mappatura e filtraggio delle presenze, messa in atto con servizi specifici che hanno interessato tanto gli scali dove ci sono presidi fissi di polizia che quelli dove sono invece assenti, ha permesso di avere piena contezza dei flussi e di scandagliarne pure la loro composizione appunto in chiave di prevenzione rischi, terrorismo compreso. Le strette maglie dei controlli della Polizia Ferroviaria della giurisdizione dell’Umbria hanno permesso di controllare in quel periodo “caldo” un totale di 547 persone, 226 delle quali extracomunitarie. Ci sono poi due indagati, un arrestato italiano in esecuzione di un ordine dell’autorità giudiziaria per violazione dell’obbligo di dimora. Le scorte speciali ai treni sono state 44 e i servizi di vigilanza nelle stazioni ferroviarie hanno raggiunto quota 176. L’impegno verso la prevenzione ha portato all’effettuazione di 27 servizi speciali di pattuglia dedicati alla vigilanza agli scali ferroviari sprovvisti di presidi fissi di polizia.
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Il Messaggero