Lorenzo Barone in Siberia, primi imprevisti: dalla valvola del fornello alla sacca sbriciolata

Lorenzo Barone in Siberia, primi imprevisti: dalla valvola del fornello alla sacca sbriciolata
«Sono a Orotukan». Alle 11 di mercoledì 22 gennaio Lorenzo Barone comunica al Messaggero la sua posizione, dopo aver lasciato alle spalle il mare di Okhotsk e...

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«Sono a Orotukan». Alle 11 di mercoledì 22 gennaio Lorenzo Barone comunica al Messaggero la sua posizione, dopo aver lasciato alle spalle il mare di Okhotsk e aver cominciato la salita verso le montagne. Avere sue notizie è confortante perchè la traversata in bicicletta in solitaria della Siberia che il 22enne narnese sta compiendo, entra nella parte più difficile. Avvicinandosi alle montagne le temperature scendono ben oltre i 35° sottozero che il viaggiatore solitario aveva previsto. E spuntano anche i primi imprevisti.


«Nella foto - racconta martedì mattina nell'ultimo post sulla pagina Facebook Lorenzo Barone Expedition - ero a 46° C sottozero ed ero nel mezzo di una tratta desertica di 200 km senza alcun punto di appoggio, nessuna città , casa o altro. Sapevo che avrei trovato temperature molto basse, mi sono preparato per affrontarle ma non pensavo di finirci così presto, il freddo lo sopporto, il problema è il funzionamento di tutte le componenti di vitale importanza del mio equipaggiamento» scrive accompagnando il post con una foto che ritrae il suo viso quasi completamente ghiacciato.

Lorenzo, come ha raccontato anche la mamma Donatella al Messaggero, si è preparato a lungo per questo viaggio. Ma a quelle temperature le insidie sono sempre dietro l'angolo: «La valvola del fornello perde benzina e rischia di esplodere ma senza fornello non posso sciogliere la neve per bere - racconta - la camera d'aria si è cristallizzata e spezzata, la sacca in PVC si è sbriciolata, il naso mi è diventato bianco ha perso sensibilità e non me ne sono accorto. Molti altri problemi dovuti al freddo estremo si sono verificati e presto potrei essere a temperature ancora più basse, devo imparare come muovermi alla perfezione, ma alcuni problemi sono irrisolvibili, cercherò per quel che posso di non lasciare spazio a nessun errore». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero