Perugia, il consigliere regionale Solinas nell'inferno di Londra: «Le sirene sul London Bridge e quel ragazzo con lo zaino»

Perugia, il consigliere regionale Solinas nell'inferno di Londra: «Le sirene sul London Bridge e quel ragazzo con lo zaino»
PERUGIA - Dopo il sabato notte di terrore, le persone falciate dal suv a London Bridge e quelle accoltellate dai terroristi usciti fuori dalla vettura, la domenica di Londra...

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PERUGIA - Dopo il sabato notte di terrore, le persone falciate dal suv a London Bridge e quelle accoltellate dai terroristi usciti fuori dalla vettura, la domenica di Londra è quella di una città «presidiata dalle forze di polizia, che circondano le zone degli attentati, ma tranquilla e con i turisti in giro». A dirlo è Attilio Solinas, gastroenterologo e consigliere regionale umbro di Articolo 1, nella capitale inglese per lavoro.


Sabato sera stava vedendo la finale di Champions in un bar poco distante dal London Bridge e la zona di Borough Market, le aree teatro del duplice attacco terroristico. «All'improvviso - dice Solinas all'Ansa - ho cominciato a
sentire le sirene e ho capito che qualcosa di grave stava succedendo. Ho provato ad avvicinarmi ma l'area era già
circondata dalla polizia che mi ha accennato quanto successo». Il medico rivela però di essere stato colpito da quanto successo poco prima nel bar. «È entrato trafelato - racconta - un ragazzo dai tratti mediorientali con uno zaino sulle spalle. Ha chiesto le chiavi del bagno e si è subito chiuso dentro mentre il titolare chiamava la polizia che è arrivata in un attimo. Hanno circondato il locale e sono entrati con le armi in mano ma il giovane si era già allontanato dal retro. Sicuramente non c'entra nulla con gli attentati ma sono rimasto comunque molto colpito e ho preferito allontanarmi. Poco dopo è scoppiato tutto il putiferio al London Bridge».

Parlando ancora dei momenti precedenti agli attentati, Solinas ha detto di «avere affrontato razionalmente quanto successo ma con un pò di timore perché se quel ragazzo avesse avuto nello zaino una bomba poteva far saltare tutto, sarebbe bastato un attimo». «Mi ha colpito però - ha aggiunto - che gli altri clienti del bar siano rimasti tranquillamente seduti». Al suo arrivo a Londra Solinas aveva comunque subito avuto la percezione di una città «presidiata dalla polizia». «Un elicottero - aggiunge - sorvolava costantemente la capitale e si avverte anche tra i turisti una sorta di rischio costante. La gente vive normalmente».


«C' è comunque vera preoccupazione - racconta ancora Solinas - per chi gira con uno zaino sulle spalle. Lo avevo quando sono entrato in un museo e me lo hanno fatto immediatamente togliere. È consentito solo portarlo in mano». Gli attentati non hanno tuttavia fatto cambiare i programmi del medico perugino. «Dovevo tornare la prossima notte - dice - e la prossima notte lo farò. Certo anche che in Italia la conoscenza del territorio casa per casa che hanno cittadini e forze di polizia può essere un' arma vincente contro il terrorismo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero