PERUGIA- Un'operazione importante, che dà un colpo forte alla criminalità nella zona della stazione. La polizia all'alba di mercoledì ha concluso...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’ indagine in questione, coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Perugia, «ha consentito la identificazione di un sodalizio criminale, operante in Perugia tra via del Macello via Tosca e via della Pescara, composto da cittadini nigeriani e dedito alla tratta di esseri umani, fatti giungere sulle coste italiane attraverso gli sbarchi dalla Libia e il successivo sfruttamento della prostituzione, effettuato anche con il ricorso a minacce ed aggressioni fisiche nonché alla intimidazione attraverso i riti voodoo».
I capi di imputazione attribuiti ai sodali contemplano l’ associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani ed alla riduzione in schiavitù, aggravata dalla transnazionalità del reato; il favoreggiamento e lo sfruttamento della immigrazione clandestina; lo sfruttamento della prostituzione; la rapina e l’ estorsione in danno delle connazionali riottose a prostituirsi per il pagamento del “debito d’ ingaggio”; il procurato aborto in danno di una giovane prostituta.
All’ alba di mercoledì squadra mobile e reparto prevenzione crimine hanno circondato le zone di via del Macello e via Tosca del quartiere Fontivegge e via della Pescara, effettuando un blitz che ha consentito di catturare tutti e 5 i componenti perugini della organizzazione criminale; in contemporanea altri investigatori della Mobile perugina, già da qualche giorno in trasferta per individuare con certezza gli obiettivi, hanno arrestato altri tre a Treviso, Prato e Castelvenere (BN), sgominando l’ intera banda composta appunto da otto nigeriani. Le perquisizioni hanno consentito di sequestrare agende con nomi e cifre, pacchi di preservativi e materiale informatico che sarà analizzato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero