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TREVI - Come nasce un gioco? Che cosa è un gioco? Come si realizza e con quali materiali? Cosa è un gioco “buono”? Quesiti che, grazie ad un laboratorio aperto organizzato nei passati due fine settimana da “Il Pianeta delle Idee” - realtà operante a a Cannaiola, nel Comune di Trevi -, ha ricevuto tutte le risposte coinvolgendo i più piccoli e i loro familiari in un percorso di apprendimento. E se a dare quelle risposte è proprio Babbo Natale, colui che porta i doni ai bambini di tutto il mondo allora tutto ha più senso. Ed a spiegare quel senso è, per “Il Pianeta delle Idee” Stefano Santarelli. “Babbo Natale – racconta Santarelli a Il Messaggero – è tornato dopo un periodo di grandi difficoltà e di incertezze dovute al Covid. E tra queste c’è anche la difficoltà, profonda, della socialità che è mancata e continua a mancare per come eravamo abituati. È cambiata la gestualità, la convivenza, il quotidiano dalle piccola alle grandi cose compreso, tra l’altro, anche il modo di fare acquisti. Con questo piccolo progetto che ha aperto il nostro laboratorio, nel rispetto totale delle regole anti Covid, ci siamo messi in gioco coinvolgendo in questo gioco i più piccoli e i loro familiari. Quindi Babbo Natale è stato il filtro che ha raccontato come un gioco deve rispettare l’ambiente, deve avere qualità, deve essere comprensibile a chi lo acquista così che possa rendere consapevoli i grandi e i più piccoli. L’idea di fondo – prosegue – basata proprio su questi concetti è la nostra volontà chiara di alimentare i sogni attraverso il gioco che rispetti tutti questi parametri che sono stati, per così dire, testati da Babbo Natale. Lavoriamo da sempre per un concetto che può apparire aleatorio ma che, invece, è essenziale ed ha forti basi: la buona gestione del tempo. Ed è stato importante anche l’incontro con i genitori che hanno accompagnato i bambini che hanno incontrato Babbo Natale. Importante perché dal confronto con le diverse professionalità riassunte da ogni singolo genitore sono nate nuove idee e nuovi progetti per realizzare giochi che ancora non ci sono o per diversificarne altri. Il tutto è avvenuto, e proseguirà su questa linea, attraverso l’ascolto e la partecipazione.
Il Messaggero