Terni, trasferimento beffa il mercatino non si sposta La replica del Comune

L'assessore Stefano Fatale
Manca l'ordinanza di chiusura del traffico e le tracciature dei posteggi saltano. Ennesimo, clamoroso, rinvio dello spostamento del mercatino del mercoledì in centro....

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Manca l'ordinanza di chiusura del traffico e le tracciature dei posteggi saltano. Ennesimo, clamoroso, rinvio dello spostamento del mercatino del mercoledì in centro. Nonostante la firma del sindaco Latini sull'ordinanza e la delibera di affidamento diretto dei lavori per la segnaletica orizzontale del 14 luglio scorso. L'ultimo corto circuito si è consumato tra gli uffici comunali, la Polizia Municipale e la ditta che era stata incaricata dei lavori dopo l'affidamento diretto per 6 mila euro a Terni Reti. Di fatto, quindi, anche domani i 106 operatori ambulanti rimarranno nell'area dello Staino dove sono costretti ad operare tra mille difficoltà da ormai un anno e mezzo. Da tanto aspettano il sospirato spostamento dall'area dello Staino alla zona compresa tra Corso del Popolo, Piazza Ridolfi, Via Colombo, Piazza Europa, Piazza Solferino e Largo Frankl.


LA REPLICA
«Lunedì 2 agosto si faranno le strisce e mercoledì 4 il mercatino sarà in centro» assicura l'assessore al Commercio, Stefano Fatale. Tra gli operatori serpeggia la paura che l'aumento dei contagi alla fine faccia saltare lo spostamento. Per Daniele Stellati (Confesercenti): «La vicenda del mercatino non trova soluzione neanche con tutti gli operatori concordi e con la planimetria definita sulla localizzazione proposta dall'amministrazione comunale. Non possiamo fare più di così, pretendiamo rispetto e considerazione». Secondo Mauro Fortini (Confocommercio): «Fiducia, ma anche rammarico per l'ennesima occasione persa. L'amministrazione cominci a fare l'amministrazione e il sindaco ci metta la faccia. Basta con lo scaricabarile delle responsabilità. In gioco c'è l'attività di 130 famiglie già colpite dalla crisi che aspettano uno spostamento che non arriva. Non ci sono giustificazioni, questa è solo l'ennesima figuraccia».
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Il Messaggero