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Nulla di più bello, per un "allievo", di fare una cosa bene e ritrovarsi i complimenti del "maestro". E così, nella Ternana, quando c'è un gol in rovesciata il pensiero va a sempre Riccardo Zampagna, il re delle rovesciate. Proprio lui ha mandato un messaggio a Anthony Partipilo dopo la girata vincente in acrobazia contro il Palermo. Un gol alla Zampagna, per intenderci. Anzi, no. Perché lo stesso Zampagna, titolare del copyright su rovesciate memorabili, spiega che si è trattato stavolta di un gesto anche più difficile. Perché, come spiega l'ex bomber di Borgo Rivo oggi allenatore e istruttore nella sua scuola calcio a Campomaggiore, quella di Partipilo al Palermo non è stata una girata come le altre. «Il suo gesto tecnico - dice, infatti, Zampagna - è stato ancora più difficile di quello delle rovesciate normali. Quella non è la rovesciata classica. E' stata, invece, una rovesciata al contrario». In che senso? Zampagna spiega il concetto: «Partipilo ha eseguito quella che si definisce come la rovesciata al contrario. Cosa significa? Significa che nella rovesciata classica si calcia con lo stesso piede della direzione da dove arriva il pallone. In sostanza, se la palla viene da cross da destra si calcia col destro, se arriva da sinistra si calcia col sinistro. Partipilo, invece, ha calciato con il piede sinistro un pallone che gli era arrivato dalla destra. Dunque, una rovesciata al contrario, con difficoltà tecnica secondo me tripla. Il gesto richiede tutta un'altra coordinazione e tutta un'altra torsione. Cambia proprio la postura del corpo. E' rarissimo, vedere una cosa così sui campi di calcio. E a rendere tutto ancora più difficile è stato il fatto che quella palla gli era arrivata pure tesa, non morbida». Dunque, un gesto unico... nel gesto unico. Per questo, sabato al Liberati il pubblico sugli spalti ha assistito a un vero capolavoro di tecnica e balistica, propiziato anche dall'assist al bacio di Antonio Palumbo. La rovesciata al contrario, per l'appunto. Talmente più difficile nell'esecuzione, che lo stesso Zampagna stenta a ricordarsene una fatta anche da lui stesso nel corso della sua carriera da attaccante. E lui, è uno che di girate acrobatiche ne ha fatto praticamente una collezione. «Mi riuscì qualcosa di simile - racconta - solamente due volte. Una proprio con la maglia della Ternana in serie B ad Ascoli, l'altra segnando al Milan in serie A quando giocavo nel Messina». Ma cosa ha pensato, Riccardo Zampagna, quando ha visto quel gol di Partipilo fatto quasi alla sua maniera? «Dopo la partita, gli ho subito mandato il messaggio per congratularmi.
Il Messaggero