"La stella di Greccio", ecco il film ternano su Francesco che ne riscopre l'umorismo; prima di Natale le prossime proiezioni

Il regista Arnaldo Casali ha voluto realizzare un lavoro basato sulle fonti della vita del Santo, ma che ne restituisca un ritratto nuovo, che deve. molto alla visione di Liliana Cavani

"La stella di Greccio", ecco il film ternano su Francesco che ne riscopre l'umorismo; prima di Natale le prossime proiezioni
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TERNI        In occasione dell’ottocentenario del presepe di Greccio realizzato da San Francesco D’assisi, molti sono gli eventi che lo celebrano: a Terni, città che conserva viva la memoria del santo, è stato prodotto un film, da ConfraTerni e Istess Cinema, che racconta proprio questo episodio: “La stella di Greccio”, di Arnaldo Casali. La pellicola, che è stata reinterpretata in chiave di commedia dando una nuova veste al racconto, è stata uno degli elementi di punta del Terni Film Festival e ora arriva fino a Greccio, cuore della storia, domenica 17 dicembre alle 18:15; altre proiezioni sono in programma al Museo Diocesano, il 21 dicembre alle 17.30 insieme al concerto di Marialuna Cipolla, che ha curato le canzoni originali, al Carcere il 22 dicembre e al cinema Monicelli di Narni il 29 dicembre alle 21. L’interprete del protagonista è un vero francescano, Alessandro Brustenghi; fanno parte del cast anche Angelo Gatto, cappuccino e produttore del lavoro, Giordano Agrusta, Mauro Cardinali, Luisa Borini che è Santa Chiara, Fabio Bussotti, il comico Francesco Salvi e Cecilia Di Giuli. Hanno inoltre partecipato al film Paolo Paniconi, con le musiche, e Gabriella Compagnone, per la sand-art. Il film è tutto del territorio: infatti è stato girato non solo a Rivodutri, in Lazio, ma anche a Terni, Narni e Piediluco. Il regista spiega che «Il film non si ispira a nessuna opera precedente su Francesco d’Assisi, ma è fortemente debitore verso Liliana Cavani, alla quale è dedicato; il suo secondo “Francesco” ha cambiato la vita a tre di noi. Ha segnato la carriera e la vita personale di Fabio Bussotti, la vocazione di frate Alessandro e per me l’inizio dell’interesse nei confronti di Francesco, al quale ho dedicato anche la mia tesi di laurea, non a caso sull’umorismo» racconta. Una veste diversa, dunque, per un prodotto che però è rigorosamente basato sulle fonti, e che vuol contribuire a restituire un’immagine completa del santo.

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Il Messaggero