La stella di Greccio arriva a San Gemini: il film made in Terni sarà proiettato nel teatro comunale

Greccio
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San Gemini- La stella di Greccio approda a San Gemini.
Nel giorno di santa Lucia, il film scritto e diretto da Arnaldo Casali e interpretato da frate Alessandro Brustenghi sarà proiettato nel teatro comunale di San Gemini nel corso di una serata organizzata dalla parrocchia e dal comune di San Gemini. Al termine della proiezione il regista dialogherà con il pubblico. L’ingresso è a offerta libera.
Pur essendo uno dei più celebri episodi della vita di Francesco d’Assisi, la nascita del presepio a Greccio non è mai stata raccontata sul grande schermo, se non con qualche fugace e poco filologica apparizione.
Quello che ConfraTerni e Istess Cinema hanno voluto fare in occasione delle celebrazioni per gli 800 anni della nascita del Presepe, è quindi essenzialmente colmare un ingombrante vuoto artistico.
La Stella di Greccio è dunque il primo film nella storia del cinema a raccontare la notte di Natale del 1223, quando Francesco volle celebrare la messa solenne in una grotta, con una mangiatoia collocata di fronte all’altare, tra un bue e un asinello, ma anche gli eventi che hanno preceduto quella celebrazione, come la traversata del Lago di Piediluco e un pranzo nell’eremo in cui il santo dà prova di essere davvero un “giullare di Dio”.
“La notte di Natale del 1223, a Greccio, Francesco d’Assisi raggiunge l’apice della sua ‘carriera’ di Giullare di Dio” spiega Arnaldo Casali.
“Attore di una memorabile predica nella grotta, diventa poi il regista del primo presepio della storia. Il cinema continua ad offrire un’immagine stereotipata di Francesco – ha spiegato Casali – alcuni aspetti della sua personalità, come l’umorismo, sono totalmente inesplorati. Noi abbiamo cercato di restituirli, andando a raccontare episodi finora mai visti al cinema”. Tra questi il buffo dialogo col pesce, ma anche le imitazioni del mendicante e del fratacchione offerte ai suoi compagni e le performance canore in cui si accompagna con una viella giocattolo”.
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Il Messaggero