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TERNI Stavolta non è solo colpa degli aumenti dei costi, che pure ci sono stati, a mettere in forse i viaggi di istruzione degli studenti è piuttosto la digitalizzazione della pubblica amministrazione, le piattaforme su cui vanno inoltrate le richieste che si impallano di continuo. Il nocciolo della questione sta nelle nuove disposizioni che sono entrate in vigore dal primo gennaio di quest'anno, c'è un nuovo codice per gli appalti e per le gare di affido, una nuova procedura. Fin qui tutto sarebbe normale, il brutto è che fino a qualche giorno fa le piattaforme su cui devono lavorare le scuole non funzionavano e a questo si aggiunge l'aggravante che non ci sono stati corsi o spiegazioni per imparare ad usare le nuove procedure. «Si rischia di bloccare i viaggi di istruzione perché non tutti gli operatori economici sono accreditati secondo norma e perché non si può riesce ad usare la procedura che obbligatoriamente dobbiamo seguire perché non funziona», nota Cinzia Fabrizi, dirigente dell'istituto tecnico tecnologico Allievi Sangallo. Da quest'anno poi ci sarebbe anche un contributo per i viaggi di istruzione che può essere richiesto presentando l'Isee della propria famiglia. Contributo che potrebbe essere un aiuto importante anche perché lo scorso anno i costi per i viaggi di istruzione sono più che raddoppiati, quest'anno gli aumenti sono stati contenuti, ma le cifre sono comunque molto alte. Ma come poter lavorare con le piattaforme se non funzionano i programmi? Se non si riesce a formulare le richieste? La situazione è davvero complicata. «Le piattaforme che dobbiamo utilizzare sono farraginose conferma il dirigente dell'Ipsia Pertini, Fabrizio Canolla dobbiamo caricare le richieste su piattaforme che non funzionano. In verità per la mia scuola i problemi sono ridotti perché, ormai da anni, non facciamo viaggi di istruzione all'estero o di più giorni, al massimo i nostri studenti sono andati a Roma. Ma il problema rimane ed è di non semplice soluzione». Qualche scuola è riuscita a salvarsi dal blocco delle gite, ma per pura fortuna, per una casualità. Sono stati gli istituti che hanno organizzato con molto anticipo i viaggi di istruzione ed hanno fatto partire i ragazzi ad ottobre. Ma come si può preparare una classe per il viaggio di istruzione se questo si organizza ad inizio anno scolastico? Per le prime classi come scegliere la destinazione? Necessità aguzza l'ingegno. «Cercheremo di anticipare i viaggi di istruzione anche noi per i prossimi anni, ma di solito facciamo partire gli studenti ad aprile per prepararli adeguatamente al viaggio che vanno a fare fin dai primi giorni di lezione. Vanno a vedere cosa hanno studiato prima in classe», commenta Patrizia Stilo dirigente dei licei Angeloni.
Il Messaggero