PIEGARO - Ieri una delle foreste più antiche e spettacolari dell’Umbria, quella che sorge tra Città della Pieve e Piegaro, ha visto librarsi tra le fronde dei...
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Corpi e rami in un solo intreccio, con l’anfiteatro naturale offerto dal bosco di Piegaro ad amplificare la magia della performance. Le artiste fanno parte del gruppo di lavoro ImmaginAria, scuola di discipline aeree che organizza nella provincia di Perugia corsi, stage e workshop tematici dedicati alla danza aerea. Per chi volesse rivederle all’opera, saranno presto in programma altri spettacoli, promossi sulla pagina Facebook ufficiale. Un evento che ha permesso di portare nuovamente l’attenzione sull’importanza delle nostre foreste, riprendendo il filo rosso dell’evento “la foresta che suona” proposta da Federico Ortica due anni fa nella stessa location: un vero concerto realizzato facendo letteralmente risuonare gli alberi. Dietro al progetto i proprietari dei 146 ettari di foresta, la famiglia Margaritelli, che attraverso la Fondazione Giordano sostiene le attività culturali e scientifiche che riguardano la “foresta degli alberi parlanti”. Già, perché sempre lì è stato lanciato l'innovativo progetto che, attraverso la raccolta dei dati di 36 alberi dotati di sensori, rappresenta l’unica rete in Italia di monitoraggio del cambiamento climatico attraverso i parametri vitali di una foresta. Una ricerca, quella condotta con Riccardo Valentini e Antonio Brunori, che ha collegato il “cuore verde d’Italia” all’importante rete mondiale che si prodiga per ricordare quanto siano importanti questi ecosistemi e quanto sia vitale preservarli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero