La maestra arrestata si difende: «Autoritaria, non cattiva»

La maestra arrestata si difende: «Autoritaria, non cattiva»
PERUGIA - Avvocato Marco Brambatti, difensore della maestra indagata, ci racconta cosa è accaduto nell'asilo comunale di Deruta in cui lavorava la sua cliente ora...

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PERUGIA - Avvocato Marco Brambatti, difensore della maestra indagata, ci racconta cosa è accaduto nell'asilo comunale di Deruta in cui lavorava la sua cliente ora detenuta agli arresti domiciliari?

«L'educatrice è stata colpita da un'ordinanza di custodia cautelare in maniera, tra le altre cose, del tutto inaspettata, considerato che esercita questa professione da 33 anni. L'asilo comunale di Deruta lo ha visto praticamente nascere e lo ha portato avanti per diverso tempo insieme ad altre colleghe. E' anche grazie al suo impegno che questa struttura può vantarsi di essere un fiore all'occhiello tra i vari istituti».

L'asilo, allo stato, è divenuto tristemente famoso per l'indagine contro di lei per maltrattamenti nei confronti di due bambine.
«Effettivamente le contestazioni sono abbastanza pesanti, sicuramente non mancheranno i tempi e i modi per dimostrare l'esatto contrario. Anzi, voglio sottolineare come sia i genitori dei bambini attualmente presenti nella struttura così come altri che ne hanno fatto parte negli anni precedenti, in questo difficile momento non stanno perdendo occasione per dimostrare totale solidarietà e vicinanza alla maestra attraverso frasi, lettere e messaggi di sostegno».

Senza dubbio è una difesa complessa anche perché ogni strategia e ogni dichiarazione deve in qualche maniera fare i conti con una severa opinione pubblica. C'è, però, già un'idea sulla linea difensiva che pensa di seguire? 
«Siamo ancora in una fase preliminare. C'è stata l'applicazione di una misura cautelare nell'ambito di un'inchiesta che ancora deve essere chiusa. La linea difensiva sulla quale ci concentreremo, qualunque essa sia, avrà l'obiettivo unico di dimostrare l'estraneità ai fatti contestati alla maestra. Le modalità di insegnamento, ormai pluricollaudate da parte dell'educatrice ormai prossima alla pensione, riusciremo a dimostrarle nella loro piena bontà. Ciò che è stato detto in questi giorni rappresenta una personalità altamente falsata dell'educatrice. Sono convinto che l'esito di questa vicenda restituirà la professionalità, la dignità e il carattere che è proprio della maestra. Ma non sarà facile e, soprattutto, purtroppo, ci vorrà del tempo».

Agli atti dell'indagine ci sono i filmati delle telecamere installate nell'asilo. Da quelli è difficile venir fuori. 
«Mi riservo di visionare le immagini. Dalle trascrizioni, in ogni modo, non si evincono lesioni o gesti particolari di violenza. L'educatrice, questo sì, ha un metodo abbastanza autoritario nell'interesse proprio dei bambini. Parliamo pur sempre di episodi molto circoscritti, sia nel tempo che nei numeri, e limitatamente ai pasti, per cui esprimerò un giudizio soltanto all'esito di una visione più approfondita dei video e dell'ascolto dei file audio». 

La sospensione dalla scuola. 
«Si tratta di un provvedimento obbligatorio in base al contratto collettivo nazionale. La sospensione dall'attività in considerazione della misura cautelare, in casi come questo, è praticamente automatica».

Quando verrà sottoposta a interrogatorio di garanzia la maestra?
«Venerdì prossimo, quando avrò avuto tempo di vedere tutti i video e di leggere tutti gli atti contenuti nel fascicolo».

Cosa chiederete al giudice? Cosa vi aspettate da questo confronto? 

«In questo momento, nell'immediato, puntiamo alla revoca della misura cautelare, che allo stato sembra abnorme anche in considerazione dei precedenti di giurisprudenza. Ritengo il provvedimento adottato contro la mia cliente eccessivamente pesante. Nel merito, approfondendo tutti gli atti dell'inchiesta, una volta ottenuta la libertà auspicata inizieremo a studiare la strategia per ottenere il miglior risultato processuale ma anche una riabilitazione della maestra in senso pieno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero