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PERUGIA - Tre grosse macchie di sangue lungo via della Ferrovia raccontano dell'ennesima serata di delirio a Fontivegge. Con una violenta lite esplosa in un appartamento e finita per strada, tra feriti, ambulanza e polizia. Sono le 21.30 di giovedì, c'è un uomo per strada, è ferito e perde sangue. Una donna urla e chiede aiuto. C'è chi esce per aiutare il ferito: è proprio in mezzo alla strada, tra via Settevalli e via Canali, rischia di essere preso sotto dalla prima auto che gira per la via. Qualcuno chiama il 112 e arriva la polizia, ma l'uomo ferito ha già fatto perdere le sue tracce.
Gli agenti però cercano di ricostruire quanto accaduto e scoprono presto come ci sia stata una lite tra due persone all'interno di un appartamento. È in fondo alla strada e le prime chiazze di sangue sono poco distanti dalla porta.
Dentro c'è un uomo, un cittadino peruviano di 30 anni: è ferito e racconta ai poliziotti di aver avuto una lite con un conoscente.
L'ARRESTO
E a proposito di Fontivegge, dopo quasi due anni di latitanza è stato rintracciato in Germania il 47enne nigeriano accusato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti che ora deve scontare una pena di 5 anni. L'uomo è stato fermato a Grafscjaft su provvedimento emesso dalla procura generale di Perugia, accusato di traffico illecito, produzione e detenzione di sostanze stupefacenti e psicotrope in varie città italiane, a partire proprio dall'area della stazione di Perugia fino a Padova. In base alle accuse, faceva parte di una banda che acquistava da fornitori sudamericani, importava e trasportava dalla Nigeria all’Italia ingenti quantitativi di cocaina che poi veniva rivenduta a numerosi acquirenti, tutti a loro volta spacciatori. Il suo arresto – insieme a quello dell'organizzatore dell'associazione lo scorso settembre - è stato possibile grazie a una complessa attività investigativa, coordinata dalla procura generale diretta da Sergio Sottani, in particolare dall’ufficio Sdi composto dal personale di polizia penitenziaria, in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione internazionale della polizia di Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero