Lettera commovente ai suoi bimbi della maestra trasferita «Burocrazia come un lupo cattivo»

Lettera commovente ai suoi bimbi della maestra trasferita «Burocrazia come un lupo cattivo»
TERNI C'è qualcosa che punteggi, trasferimenti e graduatorie non prendono proprio in considerazione, e sono i bambini quelli per cui tutto il sistema scolastico...

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TERNI C'è qualcosa che punteggi, trasferimenti e graduatorie non prendono proprio in considerazione, e sono i bambini quelli per cui tutto il sistema scolastico dovrebbe funzionare come servizio, come buon servizio, come buona scuola. Nuove didattiche, utilizzo dei moderni dispositivi e poi ecco che alla scuola materna, dove la figura della maestra è centrale e fondamentale per il rapporto che il bambino instaurerà con la scuola, non si tiene in considerazione affatto la continuità didattica. Alla scuola infanzia San Giovanni  come accade in tante altre scuole ternane e del resto d'Italia, c'è un posto che va a supplenza significa che, non essendoci un titolare, ogni anno arriva una nuova insegnante a seconda di come funzionano le graduatorie, i punti maturati, le 104, legge per chi ha un familiare con disabilità, e così via. Quel posto secondo una serie di leggi viene assegnato a chi ne ha più diritto. Giusto e rispettoso.

Ma chi pensa ai bambini di quattro anni e, con la possibilità di anticipare l'ingresso a scuola, anche più piccoli, chi pensa che per uno scolaro di quell'età ritrovare la propria maestra in classe dopo averci passato un anno insieme è fondamentale?
Nessuno; non ci sono graduatorie che garantiscano questo diritto ai bambini.
Non si può fare nulla, ma la maestra Cristina Fabri, ex docente alla materna, almeno l'ha voluto spiegare ai suoi piccoli allievi, ha preso carta e penna, che, considerando i tempi significa pubblicare su Facebook, ed ha dato fiato al cuore. Lo scorso anno ha insegnato nella materna di Marzabotto ma quest'anno non è possibile e deve tornare alla sua sede di Orvieto. La docente ha paragonato la burocrazia ai lupi dei racconti per bambini, loro però anche stavolta non avranno la meglio perché "nessuna distanza fisica può contro l'amore", scrive la maestra Cristina. E continua parlando ai bambini "da brava maestra mi nasconderò nei vostri sogni ed asciugherò le vostre lacrime anche da lontano trasformandole in sorrisi. Poi come nelle migliori fiabe arriverà una fata bellissima che vi guiderà nel vostro percorso facendovi scoprire nuovi universi e capirete che la vita è fatta di cambiamenti che vi arricchiranno. E capirete che una maestra o una Mamma anche lontane sono pur sempre li vegliando su di voi e godendo delle vostre gioie".

La maestra Cristina è una docente di ruolo che il proprio posto ad Orvieto, lo scorso anno aveva avuto l'assegnazione provvisorio a Terni, ma quest'anno le graduatorie hanno altre priorità. "Io penso ai bambini - dice - ma anche per me il disagio è grosso tra costi per l' autostrada e la benzina il mio stipendio sarà decurtato di molto, vivo sola, non ho figli, non ho genitori anziani da accudire non posso beneficiare di quelle agevolazioni valide e sacrosante che la legge prevede. Tutto giusto, ma in verità mi sento discriminata".

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Il Messaggero