La guerra ferma Lorenzo Barone: stop al viaggio in bicicletta per la strada più lunga del mondo

La guerra ferma la pedalata di Lorenzo Barone. Il giovane ternano era partito il 18 febbraio a caccia di un altro record: quello di voler percorrere la strada più lunga del...

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La guerra ferma la pedalata di Lorenzo Barone. Il giovane ternano era partito il 18 febbraio a caccia di un altro record: quello di voler percorrere la strada più lunga del mondo in bicicletta, dall’estremo sud dell’Africa al punto più a est dell’Asia, lungo la strada più lunga del mondo.

Il 24 enne di San Gemini aveva in programma di percorrere in bicicletta oltre 29 mila chilometri da Capo Agulhas, in Sudafrica, fino a Capo Dezhnev, in Russia. Tre continenti, 12 paesi e altrettanti fusi orari, per la durata di circa 400 giorni, era il progetto. Oltre un anno in bicicletta per il ragazzo che nel 2020 fu capace di compiere la traversata della Siberia in pieno inverno e poi sulla strada più a nord del mondo. Durante quel viaggio, rallentato dall'esplodere della pandemia, aveva conosciuto una ragazza che lo scorso anno è diventata sua moglie e che lo ha accompagnato anche per un tratto durante questa lunga pedalata. Prima Barone aveva attraversato il deserto del Sahara in estate.
«Tentare questa avventura è stata la più grande "scommessa" che io abbia mai fatto con me stesso. Ho vissuto un esperienza incredibile e spero un giorno di portare a termine il progetto.
Ho pedalato 20,733 km in 221 giorni attraverso 15 paesi superando con determinazione ogni situazione e difficoltà che si è presentata», racconta sui social dalla Mongolia, dove ora è fermo.
«Fino a pochi giorni fa ero pronto per rientrare in Russia e terminare il viaggio, purtroppo però la situazione, soprattutto all'interno del paese è peggiorata drasticamente, cambiando i miei piani e "obbligandomi" a fermarmi - spiega - negli ultimi giorni mentre pedalavo in Mongolia sono stato avvolto da un'infinità di pensieri. Questo progetto e tutta l'energia che ci ho messo per tentare di realizzarlo non hanno alcun valore di fronte a ciò che sta accadendo negli ultimi mesi. Spero davvero che finisca tutto al più presto, un abbraccio forte a tutti».

Barone aveva pedalato anche in condizioni difficili: a maggio in Etiopia era stato arrestato per alcune ore al confine.

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Il Messaggero