La Conca Ternana sta diventando un maxicentro di produzione delle nocciole

Gli orti "a domicilio" della Conca ternana
NARNI Sta per diventare la più grande piantagione del Centro Italia sì da lanciare Narni quale “capitale della nocciola”: trentasette ettari della Conca...

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NARNI Sta per diventare la più grande piantagione del Centro Italia sì da lanciare Narni quale “capitale della nocciola”: trentasette ettari della Conca Ternana aspettano con ansia le diciottomila cinquecento piantine, che saranno immediatamente messe a dimora prima della fine del mese. I campi sono stati già preparati, arati e concimati come da regole. A fare questo grande investimento ci ha pensato la società “Ortoadomicilio”, una iniziativa ternana che davvero sta rivoluzionando il rapporto produttore - consumatore. I motori sono Andrea e Riccardo Zenoni, quest’ultimo un ingegnere ma che ha trovato nell’agricoltura il suo lavoro: “Intanto collabora con noi anche la mia compagna Loredana: abbiamo messo in piedi un consorzio di produttori che fa capo alla Loacker la notissima società dolciaria che è italiana nonostante in tanti pensino il contrario. La Loacker è dopo la Ferrero la più grande consumatrice mondiale di nocciole. Per dare il senso di italianità all’intera filiera della sua produzione ha deciso di spingere i produttori, prospettando un mercato appetibile”. La sede del consorzio è a Marsciano e Riccardo Zenoni è il vicepresidente

L’ingegner Zenoni spiega pure che passeranno solo due anni e mezzo per la comparsa delle prime nocciole sui rami, dal tempo della prima produzione ma dopo, tutto sarà in discesa. Per fare tutto questo sta provvedendo ad assumere dodici lavoratori ma anche se quello è il vero problema: “Gli italiani non sembrano interessati a lavorare in agricoltura. Gli stranieri un po' di più ma vedremo”. Ma l’occupazione si impennerà poi, ovviamente, nei momenti di raccolta e potatura delle piante, che devono essere curate a fondo ogni anno. Ma è anche previsto una sorta di verticalizzazione della produzione con la snocciolatura, il confezionamento in uno stabile della Conca, tutte cose che aiuteranno l’azienda agricola a diversificare ed assumere ancora manodopera.

“Abbiamo stipulato un buon contratto, che ogni anno andrà rinegoziato e quindi va a favore di noi agricoltori – spiega Zenoni - Dovevamo trovare un altro sbocco alla produzione dei nostri ettari di terra. E’ stato un investimento concreto”. A dire la verità sette ettari rimarranno ad orto per la produzione diretta: una decina di persone l’hanno affittato ed hanno coltivato da soli, prendendosi i nostri consigli ed il prodotto, insieme all’acqua che forniamo copiosamente. Tra l’altro l’orto è anche “osservato” da una telecamera web in modo da poter controllare da casa il progresso delle proprie piante. Sono persone del luogo, narnesi e ternane, ma stiamo anche ampliando il commercio internettiano, con la spedizione della “cassetta tipo”, che fa vedere i nostri prodotti per una modestissima somma, finocchi, bietole, melanzane. Se soddisfatti potranno anche continuare ad ordinare da noi, prodotti specifici”. Ora ci sarà la ricerca di personale, che sarà poi formato secondo le esigenze: ci sono macchine per lo “scuotimento” delle piante, degli aspiratori per raccogliere le nocciole per terra e poi le imbustatrici e molte altre operazioni che “meccanizzano” ormai moltissime produzioni agricole. C’è anche da rilevare come il gran numero di nocciole tenderanno a modificare il panorama di una parte della Conca Ternana, che da piatto si convertirà a bosco di nocciole: anche questa una grande novità. La società “Ortoadomicilio” ha anche donato alcune piante di nocciole all’Arboreto di Sant’Agostino per far vedere i tempi di crescita a cittadini e studenti e abbellire un pezzetto di città, che ne aveva bisogno.

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Il Messaggero