L'Ospedale di Orvieto torna no-Covid. Riprendono le attività chirurgiche di emergenza-urgenza

L'Ospedale di Orvieto torna no-Covid. Riprendono le attività chirurgiche di emergenza-urgenza
Il “Santa Maria della Stella” di Orvieto è pronto per la cosiddetta “fase 2” dell'emergenza Coronavirus e già dai prossimi giorni...

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Il “Santa Maria della Stella” di Orvieto è pronto per la cosiddetta “fase 2” dell'emergenza Coronavirus e già dai prossimi giorni torneranno ad essere attive le sale operatorie e quindi l'attività ospedaliera di emergenza-urgenza.


Lo ha ribadito nei giorni scorsi la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, e lo ha confermato il commissario straordinario della Usl Umbria 2, Massimo De Fino. Nessun depotenziamento quindi per l'ospedale orvietano, ma, anzi, un ruolo sempre più importante sul territorio. “L'ospedale di Orvieto – ha affermato De Fino – serve una popolazione di circa 54 mila persone, è presidio ospedaliero di riferimento anche per molti comuni dell'Alto Lazio, del Viterbese in particolare, e possiamo dunque stimare una utenza nell'ordine di 70-80 mila persone. E' presidio Dea (Dipartimento d'emergenza e accettazione) di I° livello, va dunque mantenuto e potenziato, proprio per questo – ha affermato il commissario – sono già partite quattro lettere di assunzione per altrettanti medici per il pronto soccorso di Orvieto.”

Cosa è successo in questo periodo di grande emergenza sanitaria lo ha spiegato anche la sindaca Tardani: “l'ospedale di Orvieto non era inizialmente un ospedale Covid ma ha accolto pazienti Covid in terapia intensiva nel momento in cui in regione si è raggiunto il picco epidemico e i reparti di terapia intensiva di Perugia e Terni erano al collasso. Abbiamo dovuto quindi mettere a disposizione dell'emergenza sanitaria i 5 posti di terapia intensiva a pazienti Covid. Da sabato 18 aprile pomeriggio – ha spiegato Tardani - anche l’ultimo paziente Covid è stato trasferito in altri presidi della regione e quindi nell’ospedale di Orvieto non ci sono più pazienti Covid. Nel nostro ospedale, così come in tutti i presidi ospedalieri della regione, è stata però creata una “area grigia” che ospita pazienti sospetti Covid che vengono sottoposti a tamponi: se il tampone è positivo, il paziente viene trasferito in sicurezza altrove, se è negativo viene trasferito in reparto. Fino a sabato, in questa area, avevamo 10 posti letto occupati, oggi ne abbiamo 4, perché 6 pazienti hanno avuto tamponi negativi e sono stati quindi ammessi ai reparti di destinazione. Sono state sanificate le sale operatorie e sabato, dopo il trasferimento dell'ultimo paziente Covid, è stata sanificata anche la terapia intensiva. L’attività di sala operatoria potrà quindi riprendere con tutte le accortezze dovute e in base alle direttive della Regione. Ovvero non si apre a tutti, ma ai ricoveri di urgenza e per gli interventi di priorità B.”


A Orvieto quindi, se tutto andrà come pianificato, la “fase 2” in un certo senso restituirà al “Santa Maria della Stella” una piena operatività soprattutto a livello di emergenza-urgenza e chirurgica, attività che, non potendo fin qui contare sul supporto della terapia intensiva (data "in prestito" all'emergenza Covid), non potevano funzionare in modalità standard. Con la partenza dell'ultimo paziente Covid, e con la sanificazione di sale operatorie e reparti, ripartono dunque le attività di tipo chirurgico secondo quanto riferito dalla sindaca Tardani.


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Il Messaggero