Perugia, l’occhio dei residenti è infallibile: a Fontivegge liberata una palazzina. Sei denunciati, due espulsi

Perugia, l’occhio dei residenti è infallibile: a Fontivegge liberata una palazzina. Sei denunciati, due espulsi
PERUGIA - I residenti lo dicono da tempo: attenti al via vai di balordi in via Oddi Sforza, Fontivegge. In quell'angolo di nessuno, tra la zona della stazione e quella via XX...

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PERUGIA - I residenti lo dicono da tempo: attenti al via vai di balordi in via Oddi Sforza, Fontivegge. In quell'angolo di nessuno, tra la zona della stazione e quella via XX Settembre che dalla (ex) prima periferia già profuma di centro, quando questa distinzione significava qualcosa. Quell'angolo di limbo su cui c'è chi pensa di poter fare da padrone solo per la mancanza di decisioni concrete e drastiche, richieste da troppo tempo.

Come la messa in sicurezza definitiva del palazzo abbandonato, sgomberato ieri dopo i controlli svolti dal personale della questura – coadiuvato dagli equipaggi del Reparto Prevenzione crimine Umbria Marche e dal Nucleo Decoro urbano di Fontivegge della polizia locale: un'irruzione in piena regola nello stabile in cui erano stati segnalati andirivieni sospetti, di tossici e disperati. Quelli che, nonostante le chiusure, riescono sempre a trovare un accesso al palazzo per cui i residenti, come il comitato Progetto Fontivegge, chiedono soluzioni che non durino il tempo di un (applaudito) sgombero.
All’interno dell’edificio – il cui accesso ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco – gli agenti hanno trovato giacigli di fortuna, oggetti utilizzati per il consumo di stupefacenti, nel mezzo di rifiuti e degrado. Ma lo stabile non era vuoto: dentro c'erano anche due donne e 4 uomini, di cui cinque persone di origine straniera e una cittadina italiana, che sono stati denunciati per invasione di terreni ed edifici.
Nel corso dell'irruzione, un tunisino di 40 anni ha tentato di eludere il controllo, provando inizialmente a fuggire per poi arrampicarsi su un cornicione e minacciando anche di lanciarsi nel vuoto. Solo l’intervento di mediazione degli agenti ha convinto l’uomo a scendere evitando il peggio: a suo carico, inoltre, è stat stabilito in seguito come pendessero un rintraccio per notifica di alcuni atti, tra cui un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa in sostituzione di una precedente misura ripetutamente violata.
Gli agenti, alla fine dell'operazione, hanno accompagnato gli altri cittadini stranieri in questura per ulteriori accertamenti da parte dell’Ufficio Immigrazione circa la loro posizione sul territorio nazionale. Al termine delle attività, due di loro, un uomo e una donna, sono risultati irregolari in Italia: per loro, dopo lo sgombero e la denuncia, sono state avviate le procedure amministrative per l’espulsione.


Un'operazione che dimostra quello che i residenti vicini segnalano da tempo, che da una parte accoglie il loro plauso e ringraziamento alle forze dell'ordine, dall'altro però dà forma alle loro paure: di uno spazio negletto di disperati ostello. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero