L'hyper rock di Giorgio Moretti all'Orvieto Sound Festival: minitour in Umbria

L'hyper rock di Giorgio Moretti all'Orvieto Sound Festival: minitour in Umbria
Un mini tour in Umbria, prima Orvieto (21 luglio), poi Assisi (30 luglio). Nel giro di pochi giorni le canzoni di  ...

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Un mini tour in Umbria, prima Orvieto (21 luglio), poi Assisi (30 luglio). Nel giro di pochi giorni le canzoni di 


Giorgio Moretti animeranno le serate estive del Cuore verde d’Italia.

Con quale genere?

«Hyper rock, alla fine l’etichetta me la sono data da solo», dice con una battuta il cantautore romano che domani a Orvieto aprirà il concerto di Rkomi in occasione dell’Orvieto Festival. 
Moretti tornerà in Umbria il 30 luglio, questa volta al Riverrock Festival di Assisi in apertura a Fulminacci. Fresco dell’uscita del suo nuovo singolo “Ho paura” e del videoclip ufficiale, 
Giorgio Moretti dal vivo a Orvieto presenterà anche i brani del suo disco di esordio “Quasi Mai” pubblicato a febbraio dello scorso anno. Coadiuvato dalla produzione artistica di Meiden, eclettico musicista con una carriera avviata nel mondo della Edm, Giorgio Moretti, classe 1997, è tra i giovani esponenti della nuova scena romana.

Prima della musica, qual è il rapporto di Giorgio Moretti con l’Umbria?

«È una regione che da ragazzo ho frequentato molto, quasi tutte le estati, visto che spesso con la squadra di basket con cui giocavo, la Tiber di Roma, svolgevamo i ritiri ad Acquasparta (provincia di Terni, ndr). Ad Assisi ho anche giocato qualche trasferta ma è molto che non vado, mentre a Orvieto sono stato anche recentemente».

E giovedì tornerà all’ombra del Duomo per il concerto di apertura a Rkomi.

«Non nascondo di essere emozionato, dal momento che per me è la prima volta davanti a un pubblico così numeroso ma sono sicuro che tutto filerà liscio grazie anche alla professionalità degli organizzatori».

E finalmente si torna in analogico, come ha avuto modo di dire in altre occasioni.

«È bello godersi la bellezza dei concerti».

Come nel caso dell’Orvieto festival.

«Sono occasioni che offrono momenti di aggregazione e possibilità di crescita agli artisti emergenti».

Ma per fare musica servono anche spazi.

«La mia posizione è sempre stata molto netta: si deve investire di più su questo settore».

A proposito di generi musicali, quale è il suo?

«Me lo sono dato da solo, hyper rock con un assetto più da band».

E con la sua band sul palco salirà anche suo fratello Adriano, legato al genere trapper?

«Per ora ho solo scritto un ritornello di una sua canzone. Tra fratelli ci si aiuta».

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Il Messaggero