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PERUGIA - "Il registro della bigenitorialità approvato dal Comune, nel quale andrebbero annotati da parte di ciascun genitore i dati rilevanti relativi alla prole non ha fondamento normativo e si rivela illegittimo".
E' quanto afferma l'Aiaf Umbria, l'associazione italiana avvocati della famiglia e dei minori, che evidenzia che "quanto dovrebbe essere inserito nel registro è costituito da dati personali e sensibili relativi a minori, con conseguente possibile lesione della tutela della riservatezza degli stessi. D’altra parte, in difetto di obblighi di legge in tal senso, la mancata annotazione di tutto ciò che attiene la vita di figli minorenni, non avrebbe rilevanza e risulterebbe privo di conseguenze giuridiche. Senza contare - aggiunge Aiaf - che il previsto inserimento di tali dati non serve ad aiutare le famiglie ed i genitori, ma è al contrario suscettibile di favorire ed incrementare la conflittualità fra i soggetti interessati".
Nel ribadire l'illegittimità e inutilità del deliberato consiliare, l’Aiaf Umbria ritiene che "il sostegno ai genitori in situazioni di conflittualità vada effettuato attenendosi al dato normativo, rispettando la privacy dei minori".
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