Da settembre vive in una capanna. Per lui, che ha perso il lavoro e che abitava nel palazzo di piazza Dalmazia travolto da una gru, quella è la sua casa. L'ha sistemata...
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«Sono venuti con i sacchi per portar via le mie cose - dice Roberto - ma si sono resi conto che ci sono cose di valore e hanno detto che torneranno tra 4 giorni. L'assistente sociale mi aveva detto di arrangiarmi e io l'ho fatto ma ora dove andrò?». Roberto mostra con orgoglio e grande dignità le sue cose, tutto sistemato con la cura di chi non è certo un balordo. «E' assurdo che non si riesca a trovare una soluzione - dice Giovanni, che abita in via Gruber e si è preso a cuore questo caso umano - accanto a me vivono tanti stranieri che non lavorano. Non che io sia razzista, ma quando vedi queste cose ti ci fanno diventare».
Roberto chiese aiuto a lui: «Mi hanno sfrattato non ho da dormire mi aiuti?» E Giovanni gli indicò quella baracca.
«Ha passato l'inverno qui - dice - gli porto da mangiare, è una persona perbene, non capisco a chi dia fastidio». Roberto, in fila per una casa popolare, ora ha paura: «Mi hanno detto che se non me ne vado rischio una denuncia che mi fa perdere posto in graduatoria. Una minaccia che non posso accettare».
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Il Messaggero