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PERUGIA - Una foto a riempire il profilo social e il cuore di bei sentimenti. La foto di un militare, in divisa, magari in uno degli scenari più difficili a livello mondiale. Una foto accompagnata dalle parole, dolci, che toccano ulteriormente le corde dell’anima. «Possibile che si sia davvero interessato a me?». Possibile, anzi reale: perché quel primo contatto, quello scambio di foto e di iniziale conoscenza si fa sempre più intenso. Perché le parole sono sempre più articolate e vanno sempre più a colpire nei punti giusti. E quel chattare diventa relazione. Sembra una favola e invece è un incubo, un terribile raggiro, una truffa basata unicamente sulla voglia di incontrare un’anima gemella.
È la truffa del marine, del soldato americano, che gli esperti della polizia postale conoscono anche come truffa sentimentale.
E la donna dall’altra parte pensa che le sta succedendo qualcosa di meraviglioso, talmente meraviglioso da non battere ciglio di fronte all’improvvisa richiesta di soldi: qualche migliaio d’euro può ben valere la possibilità di avvicinarsi ancora di più all’uomo dei sogni. A cosa servono quei soldi? Dipende: per venire in Italia, per fare i documenti necessari al viaggio, ma anche per un’improvvisa problematica che il militare deve risolvere prima di incontrare la persona amata. Una, due, tre richieste di soldi: nella diversità delle situazioni il finale purtroppo è sempre lo stesso e cioè che il militare invece che materializzarsi, sparisce. Lasciando la vittima in lacrime. Di dolore per un amore inesistente, e di vergogna per essere stata beffata. Al punto, in diversi casi, di preferire il silenzio rispetto a una denuncia alla polizia postale.
Succede, sta succedendo di nuovo, è già successo anche a Perugia. Specie tra autunno e inverno scorsi, quando la nuova ondata della pandemia ha spinto tantissime persone a cercare un po’ di vita sui social. Migliaia d’euro, conti correnti prosciugati e la tremenda sensazione di non essere state scelte a caso ma di aver avuto agli occhi dei truffatori informatici le caratteristiche “giuste” per la truffa. «Purtroppo sono situazioni che capitano e in cui la vittima subisce una doppia beffa, sentimentale ed economica - conferma Michela Sambuchi, dirigente della polizia postale di Perugia -. Quello che conta è mantenere un minimo di diffidenza, e cioè verificare la veridicità della situazione che si sta vivendo facendo riscontri e chiedendo prove aggiuntive. Ma soprattutto, denunciando quanto accaduto: non ci deve essere vergogna, ma la volontà di fermare questi criminali. Per questo si deve denunciare».
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