Indagine liste d'attesa, venti strutture private nel mirino

Indagine liste d'attesa, venti strutture private nel mirino
PERUGIA - Adesso nell’indagine dei carabinieri del Nas sulle liste d’attesa e sul ruolo dei privati tra accreditamenti da prolungare e da richiedere a nuovo,...

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PERUGIA - Adesso nell’indagine dei carabinieri del Nas sulle liste d’attesa e sul ruolo dei privati tra accreditamenti da prolungare e da richiedere a nuovo, c’è un numero. Sono una ventina le strutture che finiscono sotto la lente dei carabinieri del Nucleo tutela della salute. Venti strutture private messe in fila dopo le acquisizioni di documenti da parte del Nas, acquisizioni fatte in Regione e nelle sedi delle due Asl regionali.

Il nodo è quello degli accreditamenti delle strutture e dei tempi lunghi per l’attivazione dell’Organismo tecnico di accreditamento regionale, cioè l’Otar. Il Nas, infatti, si è mosso perché con l’Otar ancora in panchina c’era il rischio che la nuova norma consentisse di sfruttare una zona grigia per mettere in pista strutture che, di fatto, ancora non hanno il bollino blu o non lo hanno riottenuto.
Le strutture private sono state coinvolte nell’ultimo piano per l’abbattimento delle liste d’attesa che fu varato la scorsa estate dalla giunta Paparelli con un fondo di 6,4 milioni di euro. L’assessore alla Sanità era Antonio Bartolini.
Il tutto mentre la Regione rinviava di volta in volta l’operatività dell’Otar. Tant’è che, quando i Nas si sono attivati, i carabinieri sarebbero andati a ripescare un paio di atti della Regione che annunciavano la proroga dell’accreditamento istituzionale scaduto. E bisogna tornare indietro a più di un anno fa per trovare il primo atto di rinvio.
LA REGIONE
Sulla partita degli accreditamenti in sanità si è mossa nei giorni scorsi la giunta Tesei, mettendo, di fatto, un limite temporale agli accertamenti del Nas. «È necessario concludere-spiega l’assessore Luca Coletto- nel più breve tempo possibile il processo di definizione del sistema regionale di accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie e socio sanitarie, pubbliche e private». La giunta regionale ha costituito un’apposita Commissione formata da dirigenti della Direzione Salute e Welfare e dai Commissari delle Aziende Sanitarie. La Commissione entro il 28 febbraio dovrà provvedere a predisporre il disciplinare delle strutture dell’Organismo amministrativamente ed istituzionalmente accreditante (Oaia) e dell’Organismo tecnicamente accreditante (Otar) e a proporre il conseguente assetto organizzativo delle stesse per renderle operative.
«Nelle more della conclusione di tale processo – aggiunge l’assessore Coletto - al fine di garantire la tutela della salute dei cittadini e assicurare l’erogazione delle prestazioni/servizi, abbiamo ritenuto opportuno prevedere, nel rispetto della normativa in materia, verifiche sulle strutture sanitarie soggette ad accreditamento (sia per quelle che sono state oggetto di proroga/accreditamento provvisorio che per coloro che richiedono di essere accreditate e/o rinnovate) al solo scopo di consentire l’operatività del sistema e in ottica di efficacia ed efficienza del Servizio Sanitario Regionale.

Pertanto, sempre nelle more della costituzione dell’Otar, abbiamo istituito uno specifico Gruppo Interaziendale di verifica a Azienda Usl composto da referenti aziendali qualificati delle due Aziende Usl che possa provvedere fino alla piena operatività dell’Otar e comunque non oltre il 31 dicembre 2020 a effettuare idonee verifiche in tutte le strutture che hanno già presentato o che presentano istanza di rinnovo dell’accreditamento o di nuovo accreditamento e/o estensione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero