Incendio in Valserra, il dramma degli abitanti di Rocca San Zenone fuggiti dalle loro abitazioni

Incendio in Valserra, il dramma degli abitanti di Rocca San Zenone fuggiti dalle loro abitazioni
TERNI Quarantadue ore. Quasi due lunghissimi giorni da dimenticare per...

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TERNI Quarantadue ore. Quasi due lunghissimi giorni da dimenticare per tutti gli abitanti della Valserra, la zona colpita dall’incendio che non sembrerebbe voler dar pace a quella che dai più è considerata la vera montagna di Terni. Siamo a Rocca San Zenone, la porta della valle, l’unica zona di accesso che da Terni collega, curva dopo curva, paesi come Poggio Lavarino, Giuncano e Porzano. Zone abitate da antichi borghi e natura incontaminata, meta privilegiata per sfuggire al caldo estivo della conca ma anche richiamo di un turismo specialmente straniero. Ed è proprio qui che, insieme al fumo e alle fiamme, si è aperto il vaso di Pandora: «Lunedì (7 agosto, ndr*) stavo partendo da Terni per andare a casa, a Giuncano, dopo una giornata di lavoro – racconta Elena Montori – vedevo tanto fumo, poi ho scoperto che la strada era chiusa: così sono dovuta passare per Portaria e Macerino, circondando la montagna». Per chi lavora in città e abita nella vicina Valserra, alla preoccupazione si somma ora il rischio isolamento, aggravato dal fatto che anche l’unico telebus che parte dalla stazione di Terni e fa capolinea a Porzano è stato sospeso per l’incendio: «Ci siamo dovuti chiudere in casa, porta e finestre serrate, ma con questo caldo non è facile resistere», commentano i residenti. E prosegue Elena: «Anche se a Giuncano la situazione è più tranquilla non riusciamo a stare tranquilli. Teniamo tanto alle nostre zone, alla nostra montagna: abbiamo un gruppo whatsapp dove ci aggiorniamo in continuazione. Questo incendio ci spezza il cuore». Il disagio causato dalla strada chiusa si è diffuso con il passaparola, come ai vecchi tempi: «Da Poggio Lavarino si sentiva un forte odore acre, ma non capivamo cosa fosse – commenta Giorgio Proietti, gestore del Centro servizi Valserra – per fortuna qui al Centro sono arrivate delle persone dai paesini vicini, come Acquapalombo, a dirci cosa stava succedendo». Fiamme che alimentano polemiche annose mai risolte, e che fanno tornare a galla problemi come la mancata manutenzione delle strade ridotte ormai a colabrodo: «Ci fanno passare per Macerino senza considerare che quella strada è totalmente dismessa e piena di buche, in alcuni tratti la carreggiata è così stretta che due macchine insieme non passano – prosegue Giorgio Proietti – a me hanno attraversato la strada un’intera famiglia di cinghiali, saranno stati una ventina: bisogna stare attenti». Insieme ai problemi non mancano ovviamente le chiacchiere da bar, e anche se rimane sconosciuta la causa dell’incendio, gli abitanti più anziani della Valserra ne sono sicuri: «È colpa del treno che passa in fondo alla gola, a Giuncano, nella linea ferroviaria Roma-Ancona: basta una singola scintilla dovuta all’alta velocità, poi il caldo e il vento fanno il resto».

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Il Messaggero