«Tornano le notti da incubo: alcol e droga sotto le finestre. E così i ragazzi sono anche un rischio sanitario. Chiudiamo piazza Danti»

«Tornano le notti da incubo: alcol e droga sotto le finestre. E così i ragazzi sono anche un rischio sanitario. Chiudiamo piazza Danti»
PERUGIA - «Piazzetta Alfani? È l'urinatoio di piazza Danti. Via Pozzo Campana? Una fumeria, che se apriamo per sbaglio le finestre ci droghiamo anche...

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PERUGIA - «Piazzetta Alfani? È l'urinatoio di piazza Danti. Via Pozzo Campana? Una fumeria, che se apriamo per sbaglio le finestre ci droghiamo anche noi». Sono incattiviti, arrabbiati e stanchi i residenti della parte alta del centro, da via Bartolo a Porta Sole, passando per via Ulisse Rocchi e via Baldeschi, da quando ragazzi e ragazzini hanno ripreso a usare i loro portoni e i loro parcheggi come vespasiani e le loro finestre devono stare chiuse pure col caldo per limitare l'effetto occhio sbarrato per gli schiamazzi fino alle tre di notte. «Ma adesso basta, siamo stanchi delle promesse – spiegano – e stiamo preparando un esposto. La nostra soluzione? Chiudere piazza Danti al traffico pedonale dopo una certa ora».


Richiesta certamente singolare, ma soprattutto sintomo di una pazienza che non c'è più. «Non vogliamo far chiudere nessuno – sottolineano -, la maggior parte dei locali rispetta le regole, ma i loro clienti no. Dopo aver bevuto in centro, vengono sempre sotto le nostre finestre a consumare il resto. Alcol portato da casa o droga. Il fumo ci entra fino in casa e non ne possiamo davvero più. Anche se il peggio arriva dopo, quando devono liberarsi e pensano che il posto migliore non sia il bagno del locale o magari il vespasiano che da poco c'è in via delle Cantine. No. Sono convinti che il posto più comodo sia il nostro portone o la nostra auto. Le pare normale? Durante i fine settimana di Umbria jazz abbiamo anche pagato una vigilanza privata per evitare questi eccessi e questa maleducazione. Ma quello che più ci indigna è che sono anni e anni che ci lamentiamo della stessa situazione e adesso veramente siamo stufi». Da qui l'idea dell'esposto. «Stiamo predisponendo un esposto da inviare a sindaco, questore, prefetto, comandante dei carabinieri, della finanza e della polizia municipale – spiegano i residenti -, perché qui iniziamo ad aver paura anche per la nostra incolumità fisica: durante il fine settimana il blocco di ragazzi tra piazza Danti e via Bartolo ci impedisce fisicamente di rientrare nel parcheggio con l'auto la sera. Se chiediamo gentilmente di farsi da parte, ci prendono in giro quando va bene o iniziano a scuoterci la macchina quando va male. E chi ce l'ha il coraggio di scendere a parlare col branco? Siamo loro ostaggio ogni fine settimana. È un incubo. E chi si è lamentato, ha denunciato, si è trovato con la macchina rigata, chiavi rotte o gomme da masticare nelle serrature». «Senza considerare – aggiungono con rabbia – i rischi dal punto di vista sanitario: ormai nessuno di loro indossa la mascherina, figuriamoci il distanziamento. La movida, così, è un rischio per tutti. E noi non ci stiamo più». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero