Perugia, espulsione da film di un boss tunisino: dopo la galera era pronto a tornare a spacciare in zona Ponti

Perugia, espulsione da film di un boss tunisino: dopo la galera era pronto a tornare a spacciare in zona Ponti
PERUGIA -  Si intensificano, su disposizione del questore Francesco Messina, i servizi di rimpatrio degli stranieri che delinquono. Ieri è stato faticosamente...

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PERUGIA -  Si intensificano, su disposizione del questore Francesco Messina, i servizi di rimpatrio degli stranieri che delinquono. Ieri è stato faticosamente riportato in Tunisia uno spacciatore che in mattinata aveva finito di scontare la sua pena presso il carcere di Perugia.


E’ un 42enne, in Italia dal 2003, da anni residente a Ponte San Giovanni, molto attivo in quel quartiere e nella zona dei “Ponti” ove è stato arrestato più volte per spaccio di stupefacenti. Lo straniero in passato più volte si era opposto alla sua espulsione e pertanto ieri erano state predisposte tutte le cautele per procedere con la forza per l’esecuzione del provvedimento, con poliziotti di scorta sino in aeroporto e altri a bordo dell’aereo sino in Tunisia.

Lo straniero, quando si è visto perso, ha tentato la mossa della disperazione pur di evitare il rimpatrio; dopo che i Poliziotti hanno completato tutte le complesse procedure e ritirato dal competente ufficio consolare di Roma il suo passaporto, ha attuato anche un disperato tentativo di fuga per le affollate vie della Capitale. Ha finto un malessere e ha iniziato a “dare di stomaco” costringendo gli agenti a fermare l’auto per soccorrerlo; quindi, approfittando del momento, si è dato a gambe travolgendo quello che incontrava.

Non è stato semplice per gli agenti rincorrerlo, ma dopo 500 metri lo hanno raggiunto, bloccato e fermato; a questo punto ha tentato di ferirli per farsi arrestare e ritornare in carcere, ma anche questo tentativo è andato a vuoto. Lo hanno regolarmente accompagnato all’aeroporto e consegnato a chi lo ha scortato sino a destinazione, ove in serata è stato preso in consegna dalla polizia tunisina. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero