Il "Teatro degli occhi" riparte da “Puglie, le ceneri di Taranto” di Amedeo Fago. Da Parigi l'attesa è per Narni, Lugnano in Teverina e Calvi dell'Umbria

"Puglie" di Amedeo Fago
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Calvi dell'Umbria - Nel mese di febbraio 2022 l’Associazione Laura e Morando Morandini, che gestisce, con la direzione artistica di Amedeo Fago, il “Teatro degli occhi” a Calvi dell’Umbria, riprende la sua attività con il progetto “Teatro, memorie di ieri e di oggi”, che ha ottenuto un importante contributo dalla Fondazione CARIT. Il progetto, che si inquadra nella più ampia iniziativa “Palcoscenici diversi per una drammaturgia del presente”, proposta al Ministero della Cultura come progetto speciale della direzione spettacolo dal vivo, avrà inizio al Teatro comunale Manini di Narni il 26 febbraio  con la rappresentazione dello spettacolo “Puglie, le ceneri di Taranto” di Amedeo Fago, che sarà poi replicato il 5 marzo al Teatro Spazio Fabbrica di Lugnano in Teverina e il 12 e 13 marzo al Teatro degli Occhi di Calvi dell’Umbria, sede dell’associazione. Scritto tra il 2012 e il 2014 lo spettacolo di Amedeo Fago è stato rappresentato per la prima volta a Parigi, al Théatre Gerard Philippe di Saint Denis, il 4 marzo del 2015 con il titolo francese “Pouilles”, ed è stato ripreso in Italia nel 2015 al Teatro Nohma di Milano e al Teatro Vascello di Roma. Poi nel 2018, prodotto dal Teatro di Roma, al Teatro India. Si tratta di uno spettacolo innovativo sia dal punto di vista drammaturgico che da quello della messa in scena. L’uso di materiali audiovisivi, alcuni appositamente girati altri di repertorio provenienti dalla cineteca del Friuli e da archivi privati, ha una funzione straniante rispetto allo spazio scenico creando una dialettica feconda tra immagini reali e immagini virtuali. Il rapporto cinema teatro che si concretizza sul palcoscenico come rapporto tra tempo reale e tempo narrativo è sempre stato al centro della ricerca che l’autore ha condotto nel corso degli anni con spettacoli come “Risotto” “Segreteria telefonica” e “Polaroid”. In “Puglie, le ceneri di Taranto” essa giunge a piena maturazione attraverso la fusione nel tempo presente di passato e futuro. Uno spettacolo che suscita forti emozioni e che ha riscosso grande successo sia a Parigi che a Roma e Milano.


Un casuale ritorno a Taranto, città d’origine della famiglia paterna, e una visita, nell’antico cimitero, alla tomba di famiglia, danno lo spunto all’autore per costruire un percorso narrativo in cui le storie private, emerse da un lungo lavoro di ricerca in archivi personali, si intrecciano con la storia d’Italia, dagli anni della sua nascita come regno sabaudo fino all’odierna crisi post-industriale.
Franco Cordelli, Corriere della Sera, ha commentato: “In esso nel finale tutto cambia: la storia di una famiglia di colpo non è più enunciata al passato bensì al futuro. Rovesciando la prospettiva Fago ci dice una cosa molto semplice: il tempo non esiste – un veritiero, filosofico e formidabile colpo di scena per il teatro e per la vita”.

Maurizio Bonanni, L’Opinione delle Libertà, lo ha definito  “Un racconto emozionante e struggente del tempo che passa”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero