Terni torna a parlare del soprano Nera Marmora, che al teatro Verdi (1918) fu Violetta

Terni torna a parlare del soprano Nera Marmora, che al teatro Verdi (1918) fu Violetta
TERNI- «Il belvedere superiore della Cascata a Nera Marmora». Con un atto di indirizzo presentato il 7 settembre, Paolo Cicchini suggerisce di intitolare al soprano...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TERNI- «Il belvedere superiore della Cascata a Nera Marmora». Con un atto di indirizzo presentato il 7 settembre, Paolo Cicchini suggerisce di intitolare al soprano dalla breve ma luminosa carriera, il luogo che più la identifica. Gina Palmucci (1891-1924) ha abbandonato il proprio nome e si è presentata al mondo della musica con l’immagine della propria città, consacrandosi ad essa.


«Credo che nessun luogo possa rappresentarla meglio del belvedere superiore della Cascata». «Abbiamo dovuto aspettare gli anni Novanta - ricorda Cicchini - per riscoprire la figura del grande soprano e per mettere una lapide nella via (Barbarasa, 9) dove ebbe i natali». Era assessore alla cultura, quando il Comune di Terni pubblicò il libro di Bruno Cagnoli “Il soprano Nera Marmora”. Duecento pagine interamente dedicate alla figura dell’artista che ha portato il nome di Terni in giro per il mondo nell’epoca d’oro del belcanto italiano. Nera Marmora ha calcato i palchi del San Carlo di Napoli, del Costanzi di Roma, della Scala di Milano, La Fenice di Venezia, il Bellini di Catania, il Petruzzelli di Bari, il Colon e il Coliseo di Buenos Aires, il Municipal di Santiago del Cile. A Terni, al teatro Verdi, si è fatta apprezzare nella Traviata (1918) e nel Don Pasquale (1920). Nel corso della sua carriera è stata Mimì, Musetta, Violetta, Manon. «Piccola, molto proporzionata, il nasino un po' in su, occhi verdi come due smeraldi, capelli nerissimi, estroversa, simpatica». Così la ricorda chi l’ha conosciuta di persona. «Si è inteso far conoscere – scriveva il musicologo Cagnoli nell’introduzione al suo libro – l’autentico valore artistico di Nera Marmora, della quale nulla si legge nelle varie enciclopedie e storie della musica». Cagnoli, nel volume, inserisce le foto delle prime rappresentazioni, delle recensioni di giornali, delle locandine. A quello stesso musicologo, sempre su proposta di Cicchini, il Comune di Terni ha appena intitolato il giardino dell’Ex Foresteria. Era il 16 aprile scorso. Fu organizzato un concerto e un recital, per l’occasione. Nonostante la pioggia battente, sindaco, assessore alla cultura e storico dell’arte, hanno assistito al taglio del nastro.

«Purtroppo - segnala Cicchini - di Nera Marmora è andata persa la voce, ovvero la testimonianza concreta della sua arte sublime. Si è cercato invano di ritrovare frammenti del suo bel canto, ma le registrazioni del tempo non sono mai arrivate fino a noi. Tante sono le fonti che la ricordano, proponendoci il suo nome accanto a quello dei giganti della lirica. E' pertanto nostra intenzione coltivare la sua memoria e adoperarci, con tutta la passione possibile, perché si torni a parlare di lei». Cicchini suggerisce di allestire anche una mostra permanente dei suoi abiti di scena, «magari presso i locali che prima erano del custode dell'Ex Foresteria» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero