Il ruolo dell'Ospedale di Orvieto nel nuovo piano sanitario regionale. La sindaca Tardani ascoltata in Regione

Il ruolo dell'Ospedale di Orvieto nel nuovo piano sanitario regionale. La sindaca Tardani ascoltata in Regione
«Il nuovo piano sanitario regionale risolva le criticità del nostro ospedale e rafforzi il ruolo di questo territorio». E' questa la sintesi...

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«Il nuovo piano sanitario regionale risolva le criticità del nostro ospedale e rafforzi il ruolo di questo territorio». E' questa la sintesi dell'intervento che la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, ha portato nella mattina di giovedì 29 aprile, ascoltata in audizione dalla terza commissione consiliare del consiglio regionale dell’Umbria, presieduta da Eleonora Pace, che sta lavorando alla definizione del nuovo piano sanitario regionale.



«Come avevo avuto modo di dire personalmente alla presidente Donatella Tesei e all’assessore Luca Coletto - aggiunge Tardani - anche davanti ai commissari non mi sono sottratta dall’evidenziare le criticità che si trova ad affrontare ormai da troppo tempo l’ospedale di Orvieto. Problemi di carenza di risorse, umane e tecnologiche, che negli anni hanno indebolito i vari reparti e di conseguenza il ruolo di emergenza-urgenza al quale è vocata la struttura che proprio per la sua definizione deve rispondere ai criteri ministeriali previsti. Con l'assessore Coletto e il direttore generale della Usl Umbria 2, Massimo De Fino, abbiamo iniziato sin da subito un confronto su questi temi e hanno condiviso con me la necessità di investire maggiormente sul nostro ospedale.

Sono stati risolti in questi mesi alcuni problemi di carattere organizzativo - continua la sindaca - e si è avviato un percorso per risolvere quelli legati alla carenza di personale, ma purtroppo si registrano criticità ancora in quasi tutti i reparti.  È nel nuovo piano sanitario regionale, come ci è stato promesso, che andrà rafforzata la mission complessiva dell’ospedale di Orvieto, soprattutto per il ruolo di cerniera con l’alto Lazio e la bassa Toscana e quindi un bacino potenziale di 120.000 abitanti per rendere maggiormente attrattiva la sanità umbra.


Per fare questo  - conclude Roberta Tardani - non abbiamo chiesto solo investimenti e assunzioni ma presentato e sostenuto progetti come la realizzazione dell’emodinamica e la telemedicina, inserito anche nel Pnrr dell’Umbria proposto al Governo. Interventi necessari per rafforzare il profilo di emergenza urgenza del nostro ospedale, prevenire l’ospedalizzazione e potenziare i servizi sul territorio e le cure a domicilio.» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero