Viadotto Montoro chiuso, ora il traffico leggere passa su un ponte dell'acquedotto romano. I residenti: «Speriamo sia sotto controllo»

Ponte romano di Montoro
Per ora il ponte dell’acquedotto romano, che sostiene la strada della Polveriera di San Pellegrino di Narni non ha fatto una piega: proprio lì passa tutto il traffico...

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Per ora il ponte dell’acquedotto romano, che sostiene la strada della Polveriera di San Pellegrino di Narni non ha fatto una piega: proprio lì passa tutto il traffico “leggero” che esce dal raccordo e che scende sino all’uscita Montoro per reimmettersi nel Rato. “Traffico leggero" per modo da dire: sono autorizzati al passaggio anche quei mezzi che sfiorano le tre tonnellate e mezzo. E poi tutti in fila, un peso incredibile che viene sopportato da travature e piloni costruiti duemila anni fa. Ma gli ingegneri dell’antica Roma sembrano essere stati anche più bravi di quelli moderni, anche perchè erano famosi per strade e ponti. Comunque si deve fare molta attenzione che una sua chiusura creerebbe un caos incredibile. «Ma di sicuro l’Anas e la Provincia terranno tutto sotto controllo» spiega Maria Lanzara, che a Montoro ci abita e che ha portato all’attenzione la curiosità.

Ma se a Montoro piangono per il traffico non ridono a Taizzano dove i cinquecento abitanti hanno visto come le tante deviazioni messe in atto dalle ordinanze indirizzano quasi tutte un traffico abnorme sulle loro strade, traffico complicato pure dalla presenza di un semaforo, sono ormai due anni che c’è, che allunga le fila a dismisura. Dice Fabio Svizzeretto, consigliere comunale e residente di Taizzano: “Ritengo che non possa essere questa l'alternativa possibile. Rappresentanti regionali si sono affrettati a rassicurare tutti, ma la gestione di questa emergenza non è ancora finita; grazie per quanto fin qui fatto, ma ci sono provvedimenti e azioni da adottare. Continueremo a seguire con attenzione il protrarsi della situazione e ci mobiliteremo, insieme al Sindaco, affinché le proposte avanzate e concordate in tutti i tavoli siano rapidamente evase e rese operative”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero