Davide Pecorelli, il naufrago di Montecristo sogna di viaggiare con un nuovo passaporto

Davide Pecorelli
Si terrà il 30 maggio davanti ai giudici della Corte d’appello di Perugia l’udienza per l’estradizione di Davide Pecorelli. Chi è Davide Pecorelli?...

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Si terrà il 30 maggio davanti ai giudici della Corte d’appello di Perugia l’udienza per l’estradizione di Davide Pecorelli. Chi è Davide Pecorelli? È il 47enne di San Giustino che nel gennaio 2021 tutti credevano morto carbonizzato in Albania in una Skoda Fabia avvolta dalle fiamme ma che nove mesi dopo è ricomparso come un naufrago nelle acque toscane dell’Isola di Montecristo mentre tentava di attraccare con il gommone alla ricerca di un tesoro. Ecco, l’Albania ha chiesto l’arresto dell’estradizione dell’imprenditore che vorrebbe processare. Lui, però, nel frattempo ha chiesto in Italia il rilascio di un nuovo passaporto che gli è stato negato. Ha compilato i moduli negli uffici del commissariato di polizia di Città di Castello dopo la sua scarcerazione avvenuta nel dicembre 2022, ma prima dell'udienza davanti al collegio di giudici presieduto da Andrea Battistacci (a latere Falfari e Fornaci). Cosa avrebbe voluto fare con il passaporto dice di non saperlo nemmeno il suo avvocato Andrea Castori. «In questo periodo sono in contatto con alcuni colleghi albanesi - spiega il suo legale -. La Procura albanese ha chiesto l’arresto internazionale tramite Interpol ma Pecorelli è stato subito scarcerato. Nel recente passato abbiamo avuto interrogatori con i pm di Perugia e con la Procura generale. Le pene edittali per i reati contestati arrivano a cinque anni, la difesa sta valutando riti alternativi». 

La Procura di Puka ha chiuso le indagini a carico dell’uomo la frode, profanazione di tombe e distruzione di beni mediante incendio, azioni che impediscono la scoperta della verità, attraversamento illegale del confine di Stato. Secondo quanto ricostruito, Pecorelli per sottrarsi a debiti finanziari contratti in Italia, aveva dato fuoco, nel villaggio albanese di Rras, a un’autovettura da lui noleggiata, al cui interno aveva fatto rinvenire resti di ossa umane al fine di simulare il proprio decesso. 
En.Ber. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero