Perugia, il maestro Quintaliani “spoglia” il suo atelier: «Leva le cocce per colpa di chi le cocce le ha al posto del cervello»

Il post di Quintaliani su Facebook
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PERUGIA - I suoi scorci e panorami di Perugia dalle tinte a contrasto dettate dall'amore grande per la città sono uno dei simboli più noti di Perugia. Quadri che diventano pezzi di cuore, spesso “instant book” che raccontano l'acropoli, fotografie di ciò che arriva o ciò che muta, come le camminate tra palazzo dei Priori e duomo di Andrea Loreni o il minimetrò. E lui, Francesco Quintaliani, artista del racconto col pennello, da anni meriterebbe di entrare, con il suo mini atelier su corso Vannucci, in uno dei suoi quadri. Come monumento alla Perugia che magari cambia ma non molla mai.

E quindi fa male quando un personaggio di questo spessore, che tutti conoscono e apprezzano, è costretto a raccontare su Facebook di aver dovuto mollare. Di aver dovuto rinunciare e smontare i tre vasi che abbellivano l'ingresso del suo storico negozio «dopo l'ennesimo furto e danneggiamento». Perché non è la prima volta che qualche vandalo o ubriaco decide di prendere di mira le sue piante. E a malincuore il maestro Quintaliani le ha dovute «spiccare» dal loro supporto in ferro. Immancabili i commenti, di chi nota come la sua attività sia «di fronte il monumento più importante della città, a 50 metri dal posto di polizia municipale. Perfetto» o chiede di guardare le telecamere dall'altro lato della piazza. Ma Quintaliani evidentemente è stanco. Posta le foto del prima e del dopo e preferisce cancellare i fiori freschi dal suo quadretto lavorativo. Insomma, per dirla con un utente Facebook, «levare le cocce per colpa di chi le cocce ce l'ha al posto del cervello».

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Il Messaggero