Terni. Il consulente Leonelli: «Verdi, sette mesi per togliere l'amianto. Ci sono ritardi»

Terni. Il consulente Leonelli: «Verdi, sette mesi per togliere l'amianto. Ci sono ritardi»
IL PUNTO «Sette mesi per togliere l'amianto dal Verdi è un tempo esagerato. Ovvio che i lavori di primo stralcio non si concluderanno entro la data prevista. Per...

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IL PUNTO

«Sette mesi per togliere l'amianto dal Verdi è un tempo esagerato. Ovvio che i lavori di primo stralcio non si concluderanno entro la data prevista. Per settembre 2024, non solo il ridotto non sarà funzionale ma neppure realizzato».

IL SOPRALLUOGO

Il sopralluogo, ieri mattina, dell'architetto Paolo Leonelli, ha portato alla luce tutti i ritardi del cantiere più impattante del centro città. «Fino ad ora sono stati tolti gli arredi dal cinema teatro, sono stati fatti tre piccoli scavi per cercare di capire se ci fossero reperti archeologici importanti, e poco più. L'amianto lo stanno ancora togliendo, in questi giorni. Comunque è difficile prevedere che il tempo perso finora - afferma Leonelli - venga recuperato. Impossibile che nei prossimi sette mesi si riesca a demolire il retro del Verdi, a scendere sotto il livello della strada di sette metri per realizzare lì un auditorium da 150 posti e a far sì che questo sia addirittura funzionale, cioè con tanto di impianto elettrico e aria condizionata funzionante». L'assessore ai Lavori pubblici a ribadire che non ci sono ritardi né criticità, l'architetto a segnalarli. Ecco perché quel cartello, «lavori non in corso», comparso nei giorni scorsi. Perché l'assessore Maggi aveva voluto annunciare l'arrivo della gru per gennaio e quindi dello stravolgimento alla viabilità per l'intero quartiere Clai, che ancora non si vede. Arriverà. Così come verrà chiusa al traffico via Sant'Agape per la necessità di posizionare la gigantesca gru qualche metro più avanti. Una criticità risolta a scapito dei residenti. Che quando partiranno i lavori "sostanziosi" si troveranno come intrappolati. Il nuovo piano della viabilità, infatti, introduce l'istituzione del senso unico di marcia nella direzione via del Comune Vecchio, Tre archi, Piazza Clai, via dei Chiodaioli, largo Manni, via San Nicandro, il ripristino dell'area pedonale, il limite di velocità a venti chilometri orari per preservare la pavimentazione di pregio di piazza Clai (che il Comune ha sistemato solo in parte). Altri sacrifici richiesti ai residenti di zona, per molti dei quali raggiungere la propria abitazione in auto sarà impossibile. Tutto questo fino a quando? «A questa domanda - il ragionamento di Leonelli - è facile rispondere. Siccome via Sant' Agape verrà chiusa al traffico per fare spazio alla gru e siccome una gru si smonta dopo che tutti i lavori per la realizzazione dell'opera pubblica saranno terminati, è ovvio che passeranno gli anni».

Aurora Provantini
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Il Messaggero