Il consigliere regionale Carissimi (Lega) rinuncia alla sua dose: «Vada a chi ne ha più bisogno»

Il consigliere regionale Carissimi (Lega) rinuncia alla sua dose: «Vada a chi ne ha più bisogno»
Il consigliere regionale della Lega Daniele Carissimi...

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Il consigliere regionale della Lega Daniele Carissimi ha deciso di rifiutare la dose di vaccino che gli spetterebbe come appartenente all’Ordine degli avvocati, a vantaggio di qualcuno che ne abbia più bisogno di lui. Un altro gesto di solidarietà:  a novembre aveva destinato la sua indennità ai poveri con una formula che andava anche in aiuto dei ristoratori della sua città, Terni. Aveva speso il suo stipendio acquistando cene nei ristoranti di zona e le aveva fatte arrivare nelle case delle famiglie in difficoltà. Adesso regala la sua dose di vaccino. «Non può spettare a me - spiega Carissimi - come Consigliere Regionale,  bensì alle autorità sanitarie, stabilire quali siano le categorie a cui accordare le priorità. Tuttavia, credo che quella degli avvocati, nonostante non possa essere la prima, debba essere riconosciuta svolgere una funzione pubblica prioritaria in tante occasioni e funzioni».  Ricorsa di essersi fatto portavoce in prima persona per la categoria forense, come per altre, per la pronta somministrazione del vaccino, in quanto «gli avvocati sono quotidianamente esposti al rischio di contagio nell’espletamento delle loro funzioni a garanzia di prerogative costituzionali fondamentali come il diritto alla difesa, al pari dei cancellieri e dei magistrati». «Questo dovrebbe bastare ai detrattori per non esporre gratuitamente la categoria nel novero dei privilegiati senza motivo e fare becera polemica nel classificare il diritto degli avvocati ad essere vaccinati prima o dopo le altre categorie, risolvendosi il tutto, a ben vedere, in un esercizio inutile e sterile ed inevitabilmente relativo», sottolinea. «Per quanto riguarda me – aggiunge Carissimi -  ritengo in tutta coscienza che la mia condizione di Consigliere Regionale e di quarantottenne avvocato, imponga di dover dare il buon esempio e quindi sfilarmi dalla precedenza di cui potrei legittimamente godere senza favoritismi attese le scelte svolte dalle autorità». «Auspico pertanto che il mio vaccino, ammesso e non concesso che sia nella mia disponibilità scegliere, possa essere somministrato ad un cittadino che abbia più bisogno e più urgenza in ragione dell'età o della condizione». Il giovane avvocato ha chiesto  al direttore dell’Azienda Usl Umbria2 ed al Commissario regionale Covid-19, che assumono le scelte su chi preferire, di individuare a chi donare la sua dose di vaccino e di procedere in tal senso. 

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Il Messaggero