Il clima anomalo incide sulla riproduzione delle trote del Nera, Legambiente: «Per tutelare la biodiversità si ritardi la stagione della pesca»

Da Legambiente spiegano nel dettaglio cosa sta accadendo nel fiume, e cosa si può fare per cercare di interferire il meno possibile con la vita della fauna ittica

Il clima anomalo incide sulla riproduzione delle trote del Nera, Legambiente: «Per tutelare la biodiversità si ritardi la stagione della pesca»
TERNI        Le conseguenze della crisi climatica sono ancora più evidenti se si relazionano al territorio in cui si vive, se ci si accorge...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TERNI        Le conseguenze della crisi climatica sono ancora più evidenti se si relazionano al territorio in cui si vive, se ci si accorge che toccano da vicino tutti; l’appello in questi giorni viene da Legambiente, che diffonde la notizia secondo cui «Le alte temperature invernali dovute ai cambiamenti climatici stanno interferendo con la riproduzione delle trote sul bacino idrografico del fiume Nera». La priorità è «garantire la continuità biologica della fauna ittica», spiegano, e questo significa che è necessario posticipare la stagione di apertura della pesca sportiva. Il periodo dell’anno che va da dicembre e gennaio è quello durante il quale le trote si riproducono, ma a causa della temperatura dell’acqua, maggiore di 10 gradi, quest’anno si stanno registrando ritardi. «In quest’ultima settimana abbiamo potuto documentare soltanto poche aree riproduttive e in alcune zone molto circoscritte, diversamente da quello che abbiamo potuto verificare negli ultimi anni» dichiarano da Legambiente. «Con queste temperature, gli avannotti escono dalla ghiaia del fiume, che li protegge, prima dei 40 giorni necessari alla loro formazione; questa situazione potrebbe protrarsi fino a aprile o maggio». Quel che si può fare è cercare di intervenire il meno possibile nel processo, con attività come la pesca, anzitutto, ma anche interventi di manutenzione idraulica, o sport acquatici.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero