I primi cento anni di Giuseppe Ezzelini, narnese adottivo

Francesco De Rebotti e Giuseppe Ezzelini
NARNI La terza candelina da cento anni in pochissimi giorni è stata spenta ieri a Narni: è toccato a Giuseppe Ezzelini, milanese d’origine ma tutta una vita...

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NARNI La terza candelina da cento anni in pochissimi giorni è stata spenta ieri a Narni: è toccato a Giuseppe Ezzelini, milanese d’origine ma tutta una vita passata a Borgaria insieme alla sua moglie Emira a festeggiare il suo primo secolo di vita. Una festa che Francesco De Rebotti, il sindaco, non ha voluto lasciar passare inosservata anche perchè veniva da una doppia cerimonia con due centenarie, ricordate una settimana fa. Come dire che Francesco De Rebotti si sta “specializzando” perchè la “Terra di Narnia” si conferma sempre più ad una vita tranquilla, per arrivare ad età estreme. Giuseppe sua esistenza ha attraversato la Seconda Guerra Mondiale, che l’ha segnato, facendolo diventare un invalido. E l’incontro con la sua moglie? Stranissimo, sul Lago di Garda. Sia Giuseppe che Emira proprio lì, a Desenzano, si sono conosciuti, un incontro che poteva essere fugace. Per Giuseppe invece s’era dimostrata importante e vero al punto che, qualche tempo dopo, prese il treno e si presentò a Borgaria, dove abitava Emira. La storia la racconta poi Francesco De Rebotti, che è stato nella casa di Giuseppe con fascia e mascherina d’ordinanza e quindi l’ha sentita solo ieri: “Un giorno prese un treno, da Milano, fino a Roma, poi un bus che lo portò a Borgaria, a casa di Emira. Lei non c'era, perchè lavorava a Roma. Giuseppe mica si perse d’animo: pernottò in una famiglia di contadini che lo ospitarono perché la mamma di Emira non si fidava di questo sconosciuto che veniva dalla grande città, dal Nord. Lui il giorno dopo ripartì per Roma alla ricerca della sua bella. Dopo un pò tornò con Emira, che sposò di lì a breve. Da quando Emira non c'è più, più di vent'anni, lui continua a vivere a Borgaria circondato dalla sua famiglia adottiva”.
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Il Messaggero