Vittima delle atrocità della guerra mondiale Dopo 68 anni il carabiniere Bacelli torna a casa

Vittima delle atrocità della guerra mondiale Dopo 68 anni il carabiniere Bacelli torna a casa
PERUGIA -Nel pomeriggio di oggi sono giunte alla chiesa parrocchiale di Mantignana le spoglie del carabiniere Galileo Bacelli provenienti dal cimitero militare italiano...

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PERUGIA -Nel pomeriggio di oggi sono giunte alla chiesa parrocchiale di Mantignana le spoglie del carabiniere Galileo Bacelli provenienti dal cimitero militare italiano d'onore di Amburgo.


Alle 15.30 sul sagrato della chiesa antistante il Monumento ai Caduti ha avuto inizio la celebrazione funebre alla quale hanno partecipato, oltre ai rappresentanti della Sezione di Mantignana dell'Associazione nazionale combattenti e reduci, organizzatori dell'evento, il sindaco del Comune di Corciano con relativo Gonfalone, L'Unuci di Perugia, l'Associazione nazionale carabinieri di Perugia, il cappellano militare del Comando Legione Carabinieri Umbria, varie Autorità militari e civili.



Il feretro - riferisce una nota del comando provinciale dei carabinieri di Perugia - è arrivato a bordo di una autovettura dell'Arma dei carabinieri fino al sagrato ove ha ricevuto gli onori militari da un picchetto armato in grande uniforme storica.



Il carabiniere Galileo Bacelli nacque a Mantignana di Corciano il 24 maggio 1901. Dal 15 aprile 1920 al 14 aprile 1925 prestò servizio nell'Arma dei carabinieri reali. Congedatosi, si sposò con Nazzarena Foiani che gli diede tre figli: Rosmunda, Clito e Nerio. Venne richiamato alle armi nel dicembre 1940 ed assegnato alla Legione Carabinieri Firenze. Restò a Firenze fino all'8 settembre 1943 quando, all'indomani dell'armistizio, venne catturato dai tedeschi e deportato in Germania in un campo di lavoro. Morì a Lintorf l'8 maggio 1945 e venne seppellito nel cimitero del campo.



Nell'immediato dopoguerra, a causa delle enormi difficoltà di comunicazione e di ricerca, Galileo fu dato per disperso. Inizialmente non veniva neppure riportata la data della sua morte e solo da una nota reperita nell'Archivio dell'Associazione Famiglie Caduti e dispersi in Guerra che si venne a sapere quando era morto e dove era stato seppellito. Nel biennio 1957/1958 il Commissariato Generale Caduti in Guerra - Onorcaduti - iniziò la ricerca dei caduti sepolti nei territori del Terzo Reich, riesumandoli e trasferendone i resti nei sei cimiteri militari italiani in Germania, Austria e Polonia. In questi cimiteri furono raccolte le spoglie mortali di oltre 16.000 soldati italiani. Gran parte dei parenti di questi militari non furono mai informati del lavoro svolto da Onorcaduti.



Uno dei 16.000 caduti rintracciati è Galileo Bacelli. «Nel ruolino di Galileo - è detto nella nota - non vengono riportate gesta eroiche contro il nemico, non c'è la battaglia, non c'è la gloria. C'è semplicemente il sacro dovere da compiere quotidianamente eseguendo al meglio gli ordini che gli vengono impartiti, orgoglioso nella sua uniforme di carabiniere».



Oggi, dopo 68 anni, Galileo è ritornato a casa, in mezzo alla sua famiglia, alla sua terra ed ai suoi Carabinieri. Al termine della commemorazione le sue spoglie sono state tumulate nel cimitero di Capocavallo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero