Gubbio, riaperto l'emiciclo della basilica di Sant'Ubaldo dopo la caduta dei coppi

L'emiciclo della basilica di Sant'Ubaldo sul monte Ingino
GUBBIO - È tornato agibile e ha riaperto l’emiciclo all’esterno della basilica di Sant’Ubaldo sul monte Ingino, dopo che nei giorni di Pasqua erano volati...

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GUBBIO - È tornato agibile e ha riaperto l’emiciclo all’esterno della basilica di Sant’Ubaldo sul monte Ingino, dopo che nei giorni di Pasqua erano volati a terra i coppi dal tetto creando pericolo fino a costringere i vigili del fuoco a indicare con la segnaletica la chiusura del giardino panoramico attorno all’edificio, d’accordo con il Comune e la comunità religiosa dei Canonici Regolari Lateranensi che hanno in custodia il santuario. La Diocesi ha provveduto, come promesso, a un intervento tampone per rimuovere l’emergenza agevolando il ripristino per la fruibilità, ma resta la questione di lavori più consistenti che competono al Comune proprietario del complesso.

L’intervento tampone è servito per normalizzare alcuni aspetti, come sui coppi e sul canale di scolo, per togliere ogni pericolo. Completati questi lavori c’è stato, sempre per iniziativa della Diocesi, il controllo che ha permesso il ritorno alla normalità rimuovendo la segnaletica di chiusura posta sul cancello. Il rettore don Giuseppe Ganassin e il vice don Pietro Benozzi hanno accolto con soddisfazione l’operatività della Diocesi e adesso attendono il resto per evitare nuove problematiche. La chiusura era inevitabile per la sicurezza verso chi passa: di solito la zona dell’emiciclo resta aperta sabato e domenica.

Le condizioni climatiche sono state una minaccia e possono tornare a esserlo, aggravando il quadro perché sotto Pasqua si è piegato il canale di gronda e hanno ceduto altri coppi. C’è sempre collaborazione con l’Università dei Muratori e la Diocesi ha fatto la propria parte, aspettando il Comune che ora deve garantire la manutenzione straordinaria.

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Il Messaggero