Blitz della Finanza alla Provincia di Perugia, indagine su presenze e caso mascherine

Blitz della Finanza alla Provincia di Perugia, indagine su presenze e caso mascherine
Si fa via via più chiaro il peso del blitz della guardia di finanza in Provincia. Una vista che sarebbe stata raddoppiata nei giorni successivi con la visita...

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Si fa via via più chiaro il peso del blitz della guardia di finanza in Provincia. Una vista che sarebbe stata raddoppiata nei giorni successivi con la visita nell’ufficio di un altissimo dirigente per chiedere ulteriori chiarimenti e spiegazioni.


Da quello che filtra, posto il peso dell’esposto del comandante della polizia provinciale per la vicenda dei turni non pagati, le richieste fatte dai finanzieri per le acquisizioni allungano la lista dei dubbi degli investigatori.
La vicenda dei turni e dei veleni tra dirigenti è legata al fatto che gli uffici finanziari non volevano anticipare i soldi che sarebbero arrivati dalla prefettura visto che quei turni erano stati decisi ai tavoli con il prefetto (dell’esposto anticipato a inizio luglio dal Messaggero il comandante aveva dato conto anche a tutto il personale in divisa per raccontare come si stava muovendo su una vicenda che interessava la truppa).
Tra le acquisizioni anche quelle relative a un ordine di mascherine particolarmente costose per cui c’è stato un problema con la ditta fornitrice e le protezioni sarebbero finite non tutti gli uffici giusti.
Il nodo più intricato sarebbe quello delle presenze di un dirigente. Timbrature del cartellino legate ad attività fatte anche fuori dell’ufficio di piazza Italia e che potrebbero aver fatto emergere qualche discrepanza tra l’orario di servizio indicato con la striscia del badge e la reale presenza nelle stanze della sede centrale della Provincia. Tra l’altro, non è la prima volta che la Provincia si trova a fare i conti con i guai del personale per le presenze, tra assenteisti veri e situazioni che hanno toccato anche la vicenda dell’agente donna della polizia provinciale che aveva gestito in maniera non corretta i verbali di diverse contravvenzioni.
A proposito di polizia provinciale, ci sarebbero verifiche in coso sull’uso corretto dei mezzi. E per gli accertamenti in capo a un altro dirigente le fiamme gialle guarderebbero ad alcuni affidamenti diretti per cui sarebbero arrivate segnalazioni di alcune anomalie.

Naturalmente tutte ipotesi visto lo stato praticamente dell’indagine con le fiamme galle che si muovono per capire quel che è successo. Mosse anche a tutela dell’attività dello stesso ente di piazza Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero