Imprenditore morto schiacciato, indagata anche la moglie dell'amico che lo aiutava

Il luogo dell'incidente mortale a Gualdo Tadino
GUALDO TADINO C'è anche la moglie...

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GUALDO TADINO C'è anche la moglie dell'autotrasportatore nel registro degli indagati per la morte dell'imprenditore Renzo Gatti, avvenuta sabato pomeriggio nel suo capannone mentre stava spostando un muletto assieme all'amico autotrasportatore, con il carrello elevatore che improvvisamente si è staccato dalle cinghie del carro gru su cui stava per essere trasportato travolgendo e uccidendo Gatti. L'uomo, che dirige una ditta di trasporti in società con il figlio, è stato iscritto nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Giampaolo Mocetti nella notte tra sabato e domenica, dopo essere stato sottoposto a interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Gualdo Tadino. L'accusa è quella di omicidio colposo, la stessa rivolta nella giornata di ieri nei confronti della moglie dell'autotrasportatore che, in amicizia, nella giornata di sabato aveva accettato la richiesta di Gatti di dargli una mano a spostare il muletto. Un atto dovuto, dal momento che il mezzo risulta ufficialmente intestato alla donna, ma necessario per poterle permettere di nominare un consulente per l'autopsia che verrà svolta nella giornata di oggi all'ospedale Santa Maria della misericordia, dopo che il sostituto procuratore Mocetti avrà affidato l'incarico al medico legale Sergio Scalise Pantuso. La donna dunque al momento è accusata, esattamente come il marito, di omicidio colposo aggravato dal non rispetto delle norme sul lavoro. Lei è difesa dall'avvocato Giammarco Molinari, mentre il marito dall'avvocato Ubaldo Minelli. Mentre dunque l'esame autoptico sarà importante per fornire elementi importanti a stabilire le cause della morte di Gatti, sul fronte delle indagini gli esperti della Usl 1 sicurezza nei posti di lavoro stanno portando avanti gli accertamenti richiesti dalla procura in relazione proprio alla rottura delle cinghie con la caduta del muletto addosso a Gatti. Infatti, le cinghie erano state acquistate recentemente e dunque avrebbero dovuto reggere senza problemi il peso del carrello elevatore. Proprio per questo gli accertamenti si stanno rivolgendo sulle modalità di acquisto delle cinghie, sulla presenza o meno di tutte le certificazioni del caso, e in generale sulla qualità del prodotto.

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Il Messaggero